Il governo italiano ha pubblicato il decreto che stabilisce i criteri per l’ingresso per lavoro subordinato, al di fuori delle quote, per i cittadini stranieri, discendenti di italiani.
Categorie di cittadini interessati
Con il decreto 17 novembre 2025, pubblicato in GU Serie Generale n.273 del 24 novembre 2025, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – di concerto con i Ministri dell’Interno e del Lavoro e delle Politiche Sociali – individua gli stati di destinazione di rilevanti flussi di emigrazione italiana.
I cittadini di questi stati, se discendenti di italiani, possono entrare e soggiornare in Italia per motivi di lavoro subordinato al di fuori delle quote stabilite dal decreto flussi triennale.
I paesi identificati sono: Argentina, Brasile, Stati Uniti d’America, Australia, Canada, Venezuela e Uruguay. La scelta degli stati è stata fatta sulla base della consistenza attuale delle collettività italiane ivi residenti, quindi con riferimento alle iscrizioni AIRE e prendendo in considerazione solo i paesi che ne contano più di 100 mila.
L’obiettivo è favorire “l’immigrazione di ritorno” dei discendenti di cittadini italiani emigrati in quei paesi.
Al momento, il governo ha ritenuto di non accogliere la proposta di estensione a Sudafrica, Messico, Perù e Cile, formulata dal Consiglio generale degli italiano all’estero. Tuttavia, non si esclude che il provvedimento venga successivamente esteso anche ad altri paesi.
Procedura di ingresso
Il decreto consente quindi di attivare l’ingresso fuori quota attraverso l’articolo 27, comma 1-octies del Dlgs. 286/98 (Testo Unico Immigrazione).
Pertanto, i datori di lavoro interessati ad assumere un lavoratore rientrante nelle categorie di cui sopra, potranno presentare la richiesta di nullaosta on-line utilizzando il relativo modulo messo a disposizione sul sito del Ministero dell’Interno.
Si ricorda che per accedere al portale è necessario il possesso di credenziali SPID. In alternativa, la domanda può essere presentata da un delegato.