A meno di un anno dall’ingresso della Croazia, avvenuto in data 1° gennaio 2023, l’UE ha approvato all’unanimità l’entrata nello spazio Schengen di Bulgaria e Romania.
Abolizione parziale dei controlli alle frontiere
Nonostante l’adesione all’Unione Europea dei due Stati sia avvenuta nel 2007, la Commissione Europea e il Parlamento Europeo ne avevano bloccato l’ingresso in area Schengen. In particolar modo, da 12 anni era l’Austria il Paese europeo ad opporsi con veemenza a tale decisione, per protestare contro i troppi immigrati clandestini arrivati sul suo territorio.
Il governo austriaco ha accettato l’ingresso completo dei due Paesi nell’area europea di libera circolazione dei cittadini se la Commissione Europea rafforzerà i controlli alle frontiere esterne dell’Unione Europea: in particolare quelli fra Bulgaria e Turchia.
Dunque, l’ingresso in area Schengen di Bulgaria e Romania sarà parziale, in quanto implicherà l’eliminazione dei controlli esclusivamente alle frontiere aeree e marittime. In seguito, i 27 Stati Membri dovranno prendere una nuova decisione sulla data in cui verranno aboliti i controlli anche alle frontiere terrestri interne.
A partire dal 1995, il numero dei Paesi firmatari dell’acquis di Schengen è progressivamente aumentato fino a coinvolgere oggi 29 Stati di cui quattro Paesi associati (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).