Bonus Verde: scopri le agevolazioni e come poter fare domanda

Guida introduttiva alle agevolazioni incluse nel Bonus Verde e come poterle richiedere.

Indice dei Contenuti

interventi inclusi nel bonus verde e come poter fare domanda
Italy Covid

Siamo in Italia e operiamo in tutto il mondo

Qualità certificata ISO 9001

Il Bonus Verde fa parte di una serie di agevolazioni edilizie che mirano alla sistemazione a verde di determinate aree. Con questa guida tratteremo gli interventi inclusi nel Bonus Verde e quali sono i requisiti per fare domanda.

Bonus Verde: cos’è?

Il bonus verde è stata introdotto con la Legge di bilancio 2018 (articolo 1, comma 12 della Legge n. 205 del 2017) e consiste in una detrazione fiscale al 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti.

Sono comprese le spese per:

  • pertinenze;
  • recinzioni;
  • impianti di irrigazione;
  • realizzazione di pozzi;
  • coperture a verde;
  • giardini pensili.

La detrazione del bonus verde al 36% è applicabile per un ammontare complessivo non superiore a €5.000 per ogni unità immobiliare.

Il bonus verde è stato prorogato fino al 2024.

A chi spetta il bonus verde?

Possono usufruire del bonus verde esclusivamente le seguenti categorie di soggetti:

  • Proprietario dell’immobile;
  • Nudo proprietario;
  • Usufruttuario;
  • Inquilino in affitto;
  • La persona che detiene l’immobile in comodato (comodatario);
  • Ente pubblico o privato che corrisponde l’Ires;
  • Assegnatari di case popolari.

La detrazione spetta ai suddetti soggetti che abbiano sostenuto le spese nella misura in cui le stesse siano effettivamente rimaste a loro carico. È utile sottolineare che la detrazione fiscale del 36% è collegata all’unità immobiliare e non al soggetto beneficiario (Legge n. 205 del 2017).

Questo significa che, indirettamente, se il soggetto avente diritto detiene più immobili, avrà un limite di spesa agevolabile pari a €5.000 per ciascun immobile.

Edifici Condominiali

La detrazione del 36% per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti spetta anche in caso di lavori eseguiti su edifici condominiali.

Resta valido il limite massimo di €5.000 per ciascuna unità immobiliare a uso abitativo. In tal caso la detrazione spetterà a ciascun condomino nei limiti della sua quota millesimale, purché egli abbia contribuito economicamente all’esecuzione dei lavori. In questo caso è di fondamentale importanza la certificazione delle spese sostenute da ciascun condomino che deve essere rilasciata dall’amministratore di condominio.

Il contribuente proprietario di una unità immobiliare facente parte di un condominio che effettua lavori di sistemazione a verde sia sulla propria unità immobiliare che sulle parti condominiali, ha diritto a calcolare la detrazione su un importo pari a €5.000 per le spese effettuate sul proprio immobile e €5.000 per la parte di competenza delle spese condominiali.

Quali sono i lavori ammessi con il bonus verde?

  • Tra le spese ammesse in detrazione con il bonus verde, rientrano:
  • Impianti di irrigazione;
  • Realizzazione pozzi;
  • Sistemazione a verde di aree scoperte private di
    • edifici esistenti,
    • unità immobiliari,
    • pertinenze o recinzioni;
  • Grandi potature;
  • Riqualificazione prati;
  • Realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
  • Spese di progettazione relative a lavori successivamente effettuati.

Il bonus verde spetta per gli interventi straordinari di sistemazione a verde, con particolare riguardo alla fornitura e messa a dimora di piante e arbusti di qualsiasi genere o tipo. Sono agevolabili le opere che si inseriscono in un intervento relativo all’intero giardino o area interessata, consistente nella sistemazione a verde ex novo o nel radicale rinnovamento dell’esistente.

Conseguentemente, è possibile fruire dell’agevolazione anche per la collocazione di piante e altri vegetali in vasi, a condizione che faccia parte di un più ampio intervento di sistemazione a verde degli immobili residenziali.

Gli interventi esclusi dal bonus verde

I lavori in economia (per meglio dire quelli fatti direttamente dal contribuente) sul proprio giardino o terrazzo non sono agevolabili.

Non sono agevolabili le spese sostenute per la manutenzione ordinaria annuale dei giardini preesistenti.

Sono altresì escluse dalle detrazioni le spese per l’acquisto di attrezzature specifiche.

Bonus Verde: come richiederlo?

Il pagamento della spesa sostenuta deve essere effettuato con modalità tali da poter fornire prova in merito all’operazione effettuata. Il pagamento deve infatti essere effettuato attraverso modalità tracciabili, ovvero:

  • bancomat;
  • carte di credito;
  • bonifico bancario o postale;
  • assegno non trasferibile.

Le spese, inoltre, devono essere adeguatamente documentate per far fronte ad eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate (c.d. controlli formali della dichiarazione ex art. 36-ter del DPR n. 600/73). Per questo motivo andiamo a vedere nel paragrafo seguente la documentazione da conservare per la detrazione legata al bonus verde.

Nel documento di spesa va inoltre indicato il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e la descrizione dell’intervento, che deve rientrare tra quelle agevolabili.

Documentazione da conservare

Il contribuente per poter beneficiare della detrazione fiscale del 36% relativa al bonus verde è tenuto a conservare la seguente documentazione:

  • Le fatture o ricevute fiscali idonee a comprovare il sostenimento della spesa;
  • La documentazione attestante il pagamento delle spese;
  • Autocertificazione attestante che l’ammontare delle spese sulle quali è calcolata la detrazione da parte di tutti gli aventi diritto non ecceda il limite massimo ammissibile;
  • La dichiarazione dell’amministratore condominiale che attesti di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge e che certifichi l’entità della somma corrisposta dal condomino e la misura della detrazione;
  • In mancanza del codice fiscale del condominio minimo (edificio composto da un numero non superiore a 8 condomini), autocertificazione che attesti la natura dei lavori effettuati e indichi i dati catastali delle unità immobiliari.

Non è richiesta l’indicazione in fattura degli estremi di legge che legittimano la detrazione IRPEF, fermo restando che la descrizione dell’intervento consenta di ricondurre la spesa sostenuta tra quelle agevolabili.

La suddetta documentazione deve essere conservata fino al termine del periodo di accertamento sulla dichiarazione dei redditi. Tale termine corrisponde fino al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione dei redditi cui la spesa si riferisce.

Contatta Studio A&P

Non perderti gli ultimi aggiornamenti

Ricevi aggiornamenti gratuiti dai nostri Esperti su immigrazione, diritto del lavoro, tassazione e altro ancora.