Tra gli obblighi previsti dalla legge italiana per i datori di lavoro c’è quello di salvaguardare la sicurezza dei propri dipendenti, sia che operino sul territorio italiano, sia nel contesto di trasferte all’estero.
In base al concetto di dovere di diligenza, il datore di lavoro deve, pertanto, attenersi alla normativa italiana sulla sicurezza e salute dei lavoratori anche nella gestione dei rischi relativi alle trasferte estere.
Quando scatta l’obbligo della sicurezza sul lavoro?
In conformità con la normativa, la prassi e la giurisprudenza italiana, qualsiasi azienda che abbia almeno un dipendente, compresi tirocinanti, lavoratori a progetto e studenti impiegati nell’alternanza scuola lavoro, è chiamata alla salvaguardia del loro benessere e della loro salute.
Tali obblighi non si applicano soltanto in occasione di prestazioni lavorative quotidiane, quindi in sede di lavoro abituale, ma sono ugualmente rilevanti, se non addirittura ancora più imperativi, in occasione di trasferte all’estero.
Al momento del distacco di personale all’estero, infatti, sia per breve periodo sia per un periodo più lungo, in conformità con la normativa italiana sulla sicurezza e salute dei lavoratori, i datori di lavoro sono obbligati a rispettare determinati requisiti speciali.
Sicurezza sul lavoro all’estero: la normativa europea
La Direttiva 89/391 e la valutazione del rischio
Per quanto riguarda la normativa europea, nel 1989 è stata approvata la Direttiva 89/391, che ha apportato alcune novità in merito alla sicurezza sull’ambiente di lavoro. La Direttiva ha stabilito la necessità di un livello di salute equo per tutti i lavoratori, che deve essere obbligatoriamente garantito dal datore di lavoro.
Inoltre, la Direttiva introduce il principio della valutazione del rischio, specificando quali sono i suoi elementi principali (ad esempio, l’individuazione di tali rischi e la documentazione e rivalutazione periodica degli stessi).
La Direttiva 96/71/CE sul distacco in UE
Riguardo alle trasferte in UE, invece, si può citare la Direttiva 96/71/CE: essa fornisce un elenco delle condizioni di lavoro che devono essere concesse ai lavoratori temporaneamente distaccati all’estero, in modo da garantire condizioni di parità per i prestatori di servizi.
Il Regolamento 593/2008 sulle obbligazioni contrattuali per trasferte estere
Un altro testo rilevante in materia di trasferte di lavoro all’estero è il Regolamento 593/2008, che disciplina l’individuazione della legge applicabile alle obbligazioni contrattuali.
Il Regolamento stabilisce un insieme di regole vincolanti di diritto internazionale privato per le obbligazioni contrattuali ed extracontrattuali in materia civile e commerciale.
Chi risponde della sicurezza dei lavoratori?
La normativa italiana definisce che è ritenuto responsabile della sicurezza dei lavoratori il soggetto titolare del rapporto di lavoro o, il soggetto che, secondo il tipo di organizzazione, è responsabile dell’organizzazione stessa e degli operatori per i poteri decisionali.
Tale figura è considerata responsabile anche per la sicurezza sul lavoro all’estero.
Quali sono le figure coinvolte nella valutazione dei rischi?
In particolare, il Decreto Legislativo 81/08 (Testo Unico sulla sicurezza) individua una serie di figure chiave coinvolte nel processo di garanzia della sicurezza sul lavoro:
- Il lavoratore;
- Il datore di lavoro;
- Il dirigente;
- Il preposto (cioè “colui che sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa”);
- Il responsabile e l’addetto del servizio di prevenzione e protezione (cioè personalità designate dal datore di lavoro, che coordinano e assistono il servizio di prevenzione e protezione dai rischi);
- Il medico competente;
- Il responsabile dei lavoratori per la sicurezza.
Gli obblighi inderogabili del datore di lavoro, che è designato come il soggetto con la maggiore responsabilità, sono la valutazione di tutti i rischi e l’elaborazione di un documento che li espliciti (il Documento di Valutazione dei Rischi). Il documento deve specificare i criteri adottati per l’individuazione dei rischi, nonché la nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi.
Altri obblighi ai quali è necessario adempiere per garantire la sicurezza sul lavoro possono essere delegati, secondo il D. Lgs. 81/08, dal datore di lavoro ad altre figure tra quelle elencate sopra.
Vediamo dunque quali sono tali obblighi.
Sicurezza sul lavoro all’estero: normative italiane di sicurezza sul lavoro
Cosa impone il Codice Civile in materia di sicurezza
Nell’ambito della normativa italiana sulla sicurezza e salute dei lavoratori si può citare in primis l’articolo 2087 del Codice Civile italiano. Il Codice Civile, infatti impone che l’imprenditore sia tenuto ad adottare qualsiasi misura necessaria a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.
Inoltre, sempre nell’ambito del Codice Civile, l’articolo 2043 specifica che, in presenza di danni, il responsabile è tenuto a risarcire la parte lesa. Tale fattispecie si applica anche al contesto lavorativo e a quello delle trasferte aziendali.
Qual è lo scopo del Decreto Legislativo 81/08?
Il già citato Decreto Legislativo 81/08 (Testo Unico sulla sicurezza), invece, approvato il 9 Aprile del 2008 ed entrato in vigore il 15 Maggio dello stesso anno, è il principale riferimento legislativo in materia di sicurezza sul lavoro e obblighi del datore di lavoro. Il testo ha come principale obiettivo quello di assicurare e garantire un livello di sicurezza adeguato sui luoghi di lavoro.
Si ricorda che questo decreto legislativo è valido per qualsiasi settore di attività, quindi imprese, enti (pubblici e privati), pubblica amministrazione e qualsivoglia tipologia di rischio.
D. Lgs. 81/08: cosa prevede
L’81/2008 stabilisce l’obbligo per il datore di lavoro di formare e informare i propri dipendenti circa i rischi e la gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro. È imperativo, infatti, che i lavoratori siano consapevoli dei rischi in cui possono incorrere. I datori di lavoro sono obbligati a valutare i rischi legati alle attività previste, indipendentemente dal numero di lavoratori impiegati.
Nel 2015 è stato poi approvato il D. Lgs. 151/2015, che integra il Decreto del 2008, con disposizioni ulteriori soprattutto sull’aspetto sanzionatorio.
Quali sono gli obblighi fondamentali previsti dal D. Lgs. 81/08?
Secondo le disposizioni del Testo unico sulla sicurezza, il datore di lavoro e il dirigente (altra figura apicale che dovrebbe condividere con il dirigente la maggior parte della responsabilità) devono principalmente adottare le seguenti misure generali di tutela.
- la valutazione dei rischi;
- la programmazione della prevenzione;
- l’eliminazione e/o riduzione dei rischi;
- l’organizzazione del lavoro in base ai principi ergonomici;
- l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici;
- il controllo sanitario;
- l’informazione e la formazione adeguata dei lavoratori, dei dirigenti e dei preposti con particolare attenzione a quella dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
- le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso e di lotta antincendio;
- l’uso di segnali di avvertimento;
- l’informazione dei lavoratori esposti al rischio in caso di pericolo grave e immediato;
- l’astensione dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;
- l’aggiornamento delle misure di prevenzione in relazione ad eventuali mutamenti.
Tali misure possono essere delegate ad altre figure aziendali.
Chi ha il compito di eseguire le procedure nel D. Lgs. 81/08
Tuttavia, non soltanto queste due figure apicali osserveranno degli obblighi in materia di sicurezza: anche il preposto, il lavoratore, il medico aziendale e tutte le altre figure dovranno rispettare dei vincoli ad hoc disciplinati dal D. Lgs.
Il decreto specifica inoltre che tali obblighi si applicano a tutti i settori di attività, pubblici e privati, e includono tutte le tipologie di rischio. Tutta la documentazione relativa alla valutazione e al trattamento del rischio dovrà poi essere adeguatamente conservata, in modo da tenere traccia del processo in maniera trasparente e chiara.
Risk Assessment Studio A&P
Il servizio di Risk Assessment dello Studio A&P nasce proprio in considerazione di tale quadro normativo, per aiutare le aziende e i datori di lavoro a rispondere ai propri obblighi in materia di sicurezza dei lavoratori in occasione delle trasferte all’estero. Il servizio è inoltre conforme alle linee guida ISO 31030 sulla travel security.
Tramite il portale AtlasPosting, sarà possibile infatti individuare e monitorare tutte le possibili tipologie di rischio specifiche per il Paese di destinazione. I Report geopolitici redatti dallo Studio costituiscono dei documenti di tutela per i responsabili aziendali e per i lavoratori. Inoltre, attraverso la piattaforma sarà possibile mantenere un record di tutta la documentazione e le azioni intraprese per mitigare il rischio, come richiesto dalla normativa.
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