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Il Visto per Investitori in Italia

Si tratta di un visto biennale per i cittadini extracomunitari che scelgono di investire in asset strategici per l'economia e la società italiana.

Indice dei Contenuti

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Esiste il Golden Visa in Italia?

Sì! Che lo si chiami Golden Visa Italiano o Visto per investitori, questo visto italiano è una soluzione interessante per i cittadini extra-UE che scelgono di investire in asset strategici per l’economia e la società italiana.

Introdotto dalla Legge di Bilancio del 2017 sia come ricompensa che come incentivo per gli investitori stranieri, permette di risiedere in Italia per un minimo di 2 anni fino a 5 anni, e di viaggiare attraverso i Paesi Schengen fino a una durata di 90 giorni, ogni 180 giorni. Insieme al visto per startup, è un grande passo avanti per attrarre investitori stranieri, potenziando quindi il sistema visti italiano. Conosciuto anche come Golden Visa, questo visto è perfetto per investimenti di lungo termine.

Requisiti per il visto per investire in Italia

Il visto per investire in Italia può essere richiesto da cittadini di paesi non UE. Il richiedente deve essere:

  • Una persona fisica di età superiore ai diciotto anni, o
  • Una persona giuridica straniera, identificata nel suo rappresentante legale.

Idoneità dei familiari

Anche i familiari hanno accesso al visto per motivi familiari e al permesso di soggiorno, e possono rimanere in Italia per lo stesso periodo del richiedente principale. Sono disponibili due procedure fondamentali per i familiari che vogliono ricongiungersi con il richiedente principale:

  • ricongiungimento familiare;
  • coesione familiare.

Per quali tipi di investimento può essere rilasciato il visto per investitori?

La legge italiana elenca i tipi di investimenti accettati per la richiesta di visto per investitori:

  1. Titoli emessi dal governo italiano: almeno € 2.000.000,00 di investimento (mantenuto per almeno 2 anni)
  2. Titoli o azioni di una società di capitali già esistente, operante in Italia (es. S.p.A., S.r.l., S.p.a.p. o S.r.l.s.): almeno € 500.000,00 di investimento (mantenuto per almeno 2 anni). La somma si riduce a €250.000,00 se si investe in una società startup innovativa italiana già esistente.
  3. Donazione a carattere filantropico ad un ente no-profit italiano, a supporto di un progetto di interesse pubblico in uno dei seguenti settori: cultura, ricerca, gestione dei flussi migratori, restauro di risorse naturali o artistiche: almeno €1.000.000,00. Il richiedente deve anche:
    • Dimostrare di detenere e di essere beneficiario effettivo di una somma pari ad almeno € 2.000.000,00, nel caso indicato alla lettera a), o a € 1.000.000,00 nei casi indicati alla lettera b) e al presente sottoparagrafo. Tale somma dovrà essere in ogni caso disponibile e trasferibile in Italia.
    • Inviare una dichiarazione scritta in cui si impegna ad utilizzare i fondi indicati al punto precedente per effettuare un investimento o una donazione che soddisfino i criteri di cui alle lettere a) e b), entro tre mesi dalla data di ingresso in Italia;
    • Dimostrare di avere risorse sufficienti, oltre ai fondi di cui al punto 1) e in un importo almeno superiore al livello minimo previsto dalla legge per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria, per il suo sostentamento durante il soggiorno in Italia.

I richiedenti possono combinare diversi tipi di investimento o ripartire l’investimento in momenti diversi?

Il visto per investitori può essere emesso solo per un singolo investimento, rientrante in una sola delle categorie sopra citate. Pertanto, non è possibile combinare né investimenti diretti a soggetti diversi, né diversi tipi di investimento con un importo nominale individuale inferiore alla soglia minima prevista per ognuno dei casi sopra citati.

Inoltre, l’investimento deve essere effettuato successivamente alla richiesta di visto.

Gli investimenti effettuati, in tutto o in parte, prima dell’invio della richiesta di visto da parte dell’investitore non sono considerati idonei per il visto per investitori.

Dichiarazione Antiriciclaggio

Innanzitutto, le risorse per l’investimento devono provenire da attività legittime. Per provare la legittima origine delle risorse, i richiedenti devono presentare una Dichiarazione Antiriciclaggio, un documento da richiedere all’istituto di credito presso cui sono depositati i fondi da usare per l’investimento.

Attraverso questa dichiarazione, che deve essere redatta secondo le linee guida specifiche previste dal Comitato Investor Visa for Italy, l’istituto di credito garantisce di aver eseguito efficacemente i controlli adeguati sul cliente, in base agli standard internazionali sull’antiriciclaggio del GAFI.

È consigliabile trasferire i fondi ad una banca italiana prima di richiedere il visto per investitori?

Trasferire i fondi ad una banca italiana affidabile può essere consigliabile se assicura più trasparenza per l’intero procedimento di richiesta del visto e per i documenti da rilasciare e consegnare alla rappresentanza consolare estera.

Nessuna nazionalità è direttamente esclusa dall’accesso al programma italiano di visti per investitori. Inoltre, il richiedente può fare richiesta per il visto sia a suo nome che a nome di una persona giuridica straniera.

Tuttavia, ci sono alcuni aspetti da considerare:

  1. Quando il richiedente investe a nome di una persona giuridica straniera che egli rappresenta, una clausola di “reciprocità” condiziona la possibilità della persona straniera di investire in Italia acquistando titoli o azioni di una società italiana al diritto riconosciuto ad una persona giuridica italiana di investire lo stesso nel Paese di origine dell’investitore (art. 26 bis, c.3 bis del Testo Unico sull’Immigrazione).
  2. Nel caso in cui il Paese di origine delle risorse finanziarie che il richiedente intende utilizzare sia:
    1. Sulla lista dei “Paesi terzi ad alto rischio” previsti dall’Art. 9 della IV Direttiva EU Antiriciclaggio;
    2. O sulla lista dei Paesi e territori con sistemi fiscali favorevoli (cosiddetti “Paesi della lista nera”), identificati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze;
    3. O per ogni altro requisito connesso alla verifica della lecita provenienza delle risorse finanziarie.

Il Comitato si riserva il diritto di chiedere al richiedente di trasferire i fondi ad una Banca con sede in Italia.

Pertanto, è vero che la nazionalità dell’investitore in sé non ha nessun impatto diretto sulla richiesta; tuttavia, l’origine delle risorse da parte di alcuni Paesi può innescare ulteriori controlli da parte del Comitato o la richiesta di trasferire i fondi ad una Banca italiana o a un intermediario finanziario, anche prima di ottenere il visto. In questo caso, una buona strategia per anticipare la richiesta del Comitato è di fare domanda solo dopo aver aperto un investimento e un conto bancario presso una Banca italiana o un intermediario registrato.

Altre ragioni per cui è necessario affidarsi ad una banca italiana affidabile o a un intermediario quando si sceglie la tipologia di investimento

È obbligatorio fare il giusto investimento secondo le norme della legge italiana sull’immigrazione.

Quando si investe in una Società per Azioni italiana, è importante sottolineare i seguenti aspetti:

  1. L’investimento deve rendere l’investitore un socio azionista della società: un investimento in obbligazioni non qualifica per il visto per investitori;
  2. Come già menzionato, la scelta di investire in una società italiana non permette di differenziare il rischio suddividendo la somma investita su più società;
  3. La società scelta per l’investimento deve essere operativa – cioè avere almeno un anno di attività e aver compilato almeno un bilancio;
  4. L’investimento può essere eseguito sia acquistando titoli o azioni già emesse da un altro azionista oppure attraverso un aumento di capitale;
  5. La società scelta per l’investimento non può essere già controllata dall’investitore al momento della richiesta.

Nota: il Comitato Investor richiede alterità tra l’investitore e la società target. Eventuali casi in cui la Società sia già controllata da un familiare stretto (coniuge, genitore, fratello/sorella) dell’investitore possono portare ad un rigetto della domanda, dato che possono essere interpretati come un tentativo di aggirare i requisiti di investimento.

Quando si investe in obbligazioni italiane, è importante sottolineare i seguenti aspetti:

  • L’investitore deve acquistare obbligazioni con una durata residua non inferiore ai due anni (infatti, l’investimento dovrà essere mantenuto per il suddetto periodo di tempo). Tuttavia, è spesso consigliabile acquistare obbligazioni con almeno 5 anni di durata residua. Infatti, una volta incassate le obbligazioni italiane, l’investitore perde la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno da investitore ma, dopo 5 anni di residenza continuativa in Italia, può passare ad un permesso di soggiorno permanente.

Come ottenere il visto per investire in Italia

La procedura online per l’ottenimento del Visto per investitori può avvenire interamente in lingua inglese. Moduli di richiesta, materiale informativo e un servizio di “customer care”, nonché il sito web del programma stesso, sono tutti offerti in inglese. Questo ha lo scopo di facilitare i candidati che non hanno una buona padronanza dell’italiano.

La procedura online per l’ottenimento del Visto per investitori può avvenire interamente in lingua inglese.

Inoltre, la procedura è completamente centralizzata, in quanto un’unica amministrazione gestisce tutte le comunicazioni con le altre amministrazioni coinvolte. Di conseguenza, il tempo necessario per l’intero processo è significativamente ridotto.

Step per la richiesta è documenti necessari per richiedere il visto

Il Visto per investitori non rientra nelle quote annuali di ingresso previste dal Governo Italiano. Pertanto, la domanda può essere presentata in qualsiasi momento e senza limitazioni di quote.

Il primo passo è l’istanza di Nulla Osta, che viene rilasciata attraverso il portale del Ministero dello Sviluppo Economico.

Per ottenere il visto per investitori è necessario ottenere innanzitutto un Nulla Osta al visto che viene rilasciato attraverso il portale del Ministero dello Sviluppo Economico.

I documenti e le informazioni richieste in questa fase sono i seguenti:

  • Dettagli di contatto (nome e cognome, luogo e data di nascita, nazionalità, luogo di residenza, indirizzo e-mail, numero di telefono)
  • Copia del passaporto
  • Curriculum Vitae del richiedente
  • Indicazione del tipo di investimento
  • Dimostrazione della titolarità degli importi da destinare all’investimento
  • Dimostrazione dell’assenza di condanne penali e carichi pendenti
  • Descrizione delle caratteristiche dell’investimento e attestazione del consenso da parte dei destinatari

In primo luogo, la Segreteria del Comitato effettua un controllo preliminare della domanda, che è seguito dalla valutazione del Comitato. Quindi, il Comitato rilascia il Nulla Osta al visto, normalmente entro trenta giorni dalla presentazione della domanda.
Infine, il richiedente ha sei mesi di tempo per recarsi presso la Rappresentanza diplomatica italiana nel proprio paese di residenza per richiedere il visto per investitori e potrà entrare in Italia entro due anni dal rilascio del visto.

Il visto per investitori in Italia è valido per 2 anni.

Una volta entrato in Italia con il visto d’ingresso, il richiedente ha otto giorni di tempo per richiedere un permesso di soggiorno per investitori in Questura. Il permesso è valido per due anni dalla data di ingresso in Italia.

Arletti & Partners può aiutarti a presentare la domanda sia per il visto per investitori che per il permesso di soggiorno.

Rilascio e mantenimento del permesso di soggiorno in Italia

Ci sono due condizioni per il rilascio e il mantenimento del permesso:

  • Il richiedente deve effettuare l’investimento o la donazione dichiarata nella domanda di visto entro tre mesi dalla data di ingresso in Italia.
  • Il richiedente deve mantenere l’investimento originale per l’intera validità del permesso di soggiorno.

Se ci sono i presupposti, puoi chiedere un rinnovo di 3 anni almeno 60 giorni prima della scadenza del permesso. Per fare domanda è necessario un nuovo nulla osta.

Se il richiedente non soddisfa una delle suddette condizioni, il permesso di soggiorno per investitori può essere revocato, anche prima della prevista scadenza. Inoltre, il richiedente non potrà più rinnovare il permesso.

Dopo alcuni anni di residenza continua in Italia, potrebbero esserci le condizioni per richiedere la cittadinanza italiana.

Incentivi previsti per investimenti in Italia

Esistono diversi incentivi, principalmente di natura fiscale, per l’investitore che desidera trasferire la propria residenza in Italia. Ad esempio, un titolare di visto per investitori può beneficiare del regime fiscale agevolato per i nuovi residenti.

Inoltre, questo tipo di visto consente al richiedente di lavorare in Italia e può anche essere convertito in un permesso di lavoro, se i requisiti di conversione sono soddisfatti.

Infine, il visto per investitori consente ai familiari di ottenere un visto di ricongiungimento familiare.

Se stai pensando di trasferirti in Italia ma non vuoi fare investimenti, potresti considerare di ottenere un visto per studio, che ti permetterà di trasferirti per 1 anno. Il visto per studio può essere eventualmente convertito in permesso di lavoro, se sussistono tutte le condizioni necessarie.

Per maggiori informazioni sulle altre tipologie di visto a lungo termine, dai un’occhiata alla nostra guida dedicata.

Regimi fiscali italiani speciali

Regime fiscale italiano speciale per i lavoratori “impatriati”

Il regime impatriati è previsto per i lavoratori dipendenti e autonomi che trasferiscono la loro residenza in Italia per svolgere un’attività lavorativa sul territorio italiano. Sotto questo regime, per 5 anni, il reddito da lavoro dipendente (o categoria simile) e autonomo prodotto in Italia è tassato sul 30% del totale, o sul 10% se il lavoratore diventa residente in una regione del Mezzogiorno.

Il regime può essere esteso per un ulteriore periodo di 5 anni ad alcune condizioni.

Durante questo periodo di estensione, il 50% del reddito prodotto in Italia sarà tassabile (il 10% nel caso di lavoratori con almeno tre figli sotto i 18 anni o comunque a carico).

Nuovo regime fiscale per pensionati residenti

I pensionati non residenti in Italia che percepiscono redditi da pensione stranieri e che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia possono optare per un regime flat tax sui redditi da fonti estere. In particolare, i soggetti che percepiscono redditi da pensione o altre remunerazioni simili erogate da autorità estere che hanno sottoscritto accordi di cooperazione amministrativa (DTA, TIEA, FATCA) con l’Italia; che non hanno avuto residenza fiscale in Italia nei 5 anni precedenti a quello in cui hanno optato per il regime; che trasferiscono la loro residenza fiscale in uno dei comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti situati in una delle regioni del Sud Italia (Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise and Puglia), possono optare per l’applicazione della flat tax del 7% sui propri redditi da fonti estere.

Regime Fiscale Speciale per Individui ad Alto Patrimonio Netto

Soggetti idonei: individui che non hanno avuto residenza fiscale in Italia per almeno 9 anni sui 10 precedenti al loro trasferimento in Italia.

Benefici: gli individui ad alto patrimonio netto che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia non possono applicare un’imposta sostitutiva al loro reddito estero, che ammonta a € 100.000 per ogni anno fiscale. Il regime può essere esteso ai membri della famiglia (€25.000 per membro).

Incentivi fiscali italiani per Professori e Ricercatori stranieri

I benefici fiscali per Professori e Ricercatori, applicabili a determinate condizioni, prevedono una riduzione del 90% del reddito imponibile, in modo che le tasse possano essere applicate solo al restante 10% del reddito ricevuto per ricerca e attività di insegnamento. La durata del regime varia a seconda delle circostanze tra gli 8, gli 11 o i 13 anni, a patto che il contribuente rimanga residente in Italia.

Il Visto investitori è un programma del governo italiano, introdotto nel 2017 con la Legge di Bilancio come forma di ricompensa e di incentivo. Rappresenta un passo avanti per gli stranieri disposti a investire in Italia, nonché un’importante novità all’interno del sistema Visti italiano. Inoltre, questo tipo di visto non rientra nelle quote annuali di ingresso previste dal Governo italiano e il permesso di soggiorno è rinnovabile per ulteriori tre anni.

Riferimenti Normativi

Decreto Legislativo N. 286 del 25 luglio, 1998

Fonte

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