Il distacco dei lavoratori in Islanda nel contesto di una prestazione di servizi transnazionale è regolamentato dalla legge No. 45/2007 (Act on Posted Workers and the Obligations of Foreign Service-Provider No. 45/2007).
Obblighi amministrativi nel caso di distacco dei lavoratori in Islanda
La normativa sul distacco dei lavoratori in Islanda si applica alle aziende di servizi stabilite in un altro Stato membro dello SEE, dell’EFTA o nelle Isole Faroe, che distaccano temporaneamente lavoratori in Islanda per una prestazione di servizi. Tale legge si applica, inoltre, nei seguenti casi:
- Lavoratori inviati in Islanda dal loro datore di lavoro per lavorare sotto la sua direzione in relazione a un contratto con un’impresa utilizzatrice per la fornitura di servizi in Islanda;
- Lavoratori inviati in Islanda dal loro datore di lavoro alla sua filiale o a una società in Islanda appartenente allo stesso gruppo aziendale;
- Lavoratori inviati in Islanda da un’azienda da cui sono stati assunti per svolgere lavori presso un’impresa utilizzatrice e sotto la sua direzione.
Gli obblighi si applicano ai distacchi che superano i dieci giorni lavorativi
Le aziende o i lavoratori autonomi che intendono fornire servizi in Islanda, per un totale di oltre dieci giorni lavorativi in un periodo di dodici mesi, devono fornire informazioni alla Direzione del Lavoro, inclusi dettagli sui servizi e un elenco dei lavoratori che lavoreranno in Islanda sotto l’auspicio dell’azienda.
Nello specifico, sia le aziende prestatrici di servizi che i lavoratori autonomi dovranno registrare le loro operazioni e i dipendenti distaccati in Islanda all’interno del portale messo a disposizione delle autorità in forma elettronica.
Per quanto riguarda le agenzie interinali, se intendono fornire servizi in Islanda per più di dieci giorni lavorativi in un periodo di dodici mesi, esse sono tenute a fornire informazioni sul luogo di residenza dei lavoratori, sul periodo di residenza, sul nome e sul numero di identificazione dell’impresa utilizzatrice, ecc.
Non appena la Direzione del Lavoro riceverà la dichiarazione di distacco, l’azienda straniera prestatrice di servizi riceverà una conferma della registrazione e avrà, successivamente, l’obbligo di notificare la conferma al suo cliente entro due giorni lavorativi dall’inizio delle operazioni in Islanda.
I casi in cui le aziende o i lavoratori autonomi sono esenti dall’obbligo di notifica delle proprie operazioni presso la Direzione includono i servizi di montaggi, installazioni, monitoraggi o riparazioni specialistiche di attrezzature, con una durata inferiore alle quattro settimane in un periodo di dodici mesi.
Nomina del rappresentante per le trasferte in Islanda
Se un’azienda fornisce un servizio in Islanda per un totale di più di quattro settimane in un periodo di dodici mesi, essa è tenuta a nominare un rappresentante in Islanda che sarà responsabile di fornire alle autorità le informazioni previste dalla legge n. 45/2007. L’azienda può nominare come rappresentante anche uno dei dipendenti distaccati temporaneamente in Islanda.
Tuttavia, non è necessario nominare un rappresentante se il numero di lavoratori inviati temporaneamente in trasferta è inferiore a 6.
Condizioni lavorative e salariali in Islanda
In caso di distacco dei lavoratori in Islanda ai sensi della Legge n. 45/2007, alle loro condizioni di lavoro si applica la Legge n. 55/1980 sulle condizioni di lavoro e sui diritti pensionistici, riguardante il salario minimo e altre questioni relative al salario, il pagamento degli straordinari, il diritto al pagamento delle ferie, l’orario di lavoro massimo e i periodi minimi di riposo, indipendentemente dalla legislazione straniera che copre altri aspetti del rapporto di lavoro tra il lavoratore e l’impresa interessata.
La legge stabilisce che i salari e le altre condizioni di servizio negoziate dalle parti sociali devono essere condizioni minime. Pertanto, i contratti collettivi islandesi stabiliscono le condizioni minime per i lavoratori stranieri distaccati in Islanda temporaneamente durante il loro periodo di lavoro in Islanda.
Per garantire che le condizioni di servizio dei lavoratori stranieri siano conformi ai contratti collettivi islandesi per l’intera durata del lavoro in Islanda, la Direzione del lavoro chiede che vengano presentate copie dei contratti di lavoro dei lavoratori distaccati in Islanda.
Archiviazione dei documenti di distacco
Durante tutto il periodo in cui un’impresa fornisce servizi in Islanda, e per un mese dopo la fine della prestazione di servizi, il datore di lavoro deve sempre avere a disposizione alcuni documenti quali:
- copia dei contratti di lavoro dei dipendenti distaccati;
- copia delle buste paga di ciascuno dei suoi lavoratori;
- copia dei segna ore relativi alla trasferta in questione.
- prova di pagamento dei salari in conformità con le informazioni indicate sulla busta paga;
Quando i documenti vengono consegnati in una lingua diversa dall’islandese o dall’inglese, dovranno essere accompagnati da traduzioni in una delle suddette lingue.
Lavoratori extra UE distaccati in Islanda
In linea generale, i cittadini di Paesi terzi devono essere in possesso di un permesso di soggiorno e di lavoro per poter lavorare in Islanda.
Tuttavia, secondo la normativa islandese, un cittadino extra comunitario è autorizzato a risiedere e lavorare in Islanda per un massimo di 90 giorni in un periodo di 180, a condizione che siano soddisfatti i seguenti criteri:
- Il lavoratore distaccato è di fatto un dipendente di un’azienda del SEE o di uno Stato EFTA;
- Il lavoratore distaccato è in possesso di un permesso di lavoro valido nello stato dal quale è distaccato.
Se i requisiti dell’esenzione di 90 giorni non sono soddisfatti o se i giorni lavorativi superano i 90 giorni su 180, è necessario richiedere sia un permesso di soggiorno che un permesso di lavoro secondo la normativa nazionale islandese.
Sicurezza sociale
Ai sensi del Regolamento europeo 883/2004, i lavoratori distaccati pur lavorando temporaneamente in Islanda, possono richiedere il modello A1 in Italia e continuare a versare i propri contributi nello stato nel quale sono regolarmente assunti, a condizione che il distacco non superi i 24 mesi.
L’azienda distaccante deve richiedere un certificato A1 all’istituzione sociale competente (INPS) per il proprio lavoratore distaccato, che dovrà conservarlo per tutto il periodo del suo distacco in Islanda.
Il regolamento Ce n.859/2003 e il regolamento n. 1231/2010 non sono vincolanti per la Danimarca e i Paesi della SEE (Islanda,Liechtenstein e Norvegia). Pertanto ai cittadini degli Stati extra UE, distaccati in questi Paesi, non si applica la normativa UE sulla sicurezza sociale.