Nel contesto dell’occupazione internazionale, il Modello A1 (o certificato A1) è fondamentale per garantire i diritti dei lavoratori distaccati nell’UE. Questo documento è una manifestazione dell’Accordo europeo di sicurezza sociale, specificamente disciplinato dal Regolamento 883/2004.
Modello A1: definizioni
Il Modello A1 certifica che un lavoratore distaccato in un altro Stato Membro rimane assoggettato alla legislazione di sicurezza sociale del paese di origine. L’obiettivo è prevenire l’imposizione di doppie contribuzioni e garantire che i trasfertisti ricevano i benefici a cui hanno diritto.
Uno degli obiettivi principali del Modello A1 è quello di evitare il doppio pagamento dei contributi previdenziali. In assenza del Modello A1, un lavoratore distaccato all’estero potrebbe essere soggetto alle leggi sulla sicurezza sociale sia del Paese d’origine che del Paese ospitante, con conseguenti pagamenti eccessivi e oneri amministrativi.
Regolamento 883/2004: la fonte del Modello A1
Per analizzare appieno le motivazioni alla base del Modello A1, è cruciale comprendere il quadro normativo su cui si basa. Il Regolamento 883/2004 regola la sicurezza sociale e garantisce i diritti dei lavoratori che si spostano nell’UE.
Il Regolamento 883/2004 si prefigge di garantire che le persone che lavorano in diversi Stati membri dell’UE possano continuare godere degli stessi diritti e benefici della sicurezza sociale in vigore negli Stati Membri di appartenenza.
Il Modello A1 è rilasciato dall’autorità di sicurezza sociale competente quando sono soddisfatte le condizioni previste dalla normativa (art. 12 e 13, Regolamento CE 883/2004 e art. 14, Regolamento CE 987/2009).
Articolo 12 del Regolamento 883/2004
In particolare, l’art. 12 del Reg. 883/2004 stabilisce che il lavoratore (dipendente o autonomo) distaccato resta assicurato, ai fini previdenziali, nel Paese di provenienza. Per tutto il periodo (massimo 24 mesi con possibilità di proroga) i contributi previdenziali sono versati nel Paese di origine.
Articolo 13 del Regolamento 883/2004
L’articolo 13 del Regolamento 883/2004 regola, invece, l’esercizio di attività subordinata e/o autonoma in due o più Stati membri.
In questi casi, al lavoratore si applica un’unica legislazione di sicurezza sociale: i contributi previdenziali saranno versati in un solo Stato comunitario. Perché ciò sia possibile, il lavoratore deve informare l’istituzione previdenziale del Paese in cui risiede, affinché possa essere determinata, in base ai criteri stabiliti dalla normativa comunitaria, quale legislazione di sicurezza sociale deve essere applicata.
Modello A1 – INPS in Italia
L’Italia, come gli altri Stati membri dell’UE, svolge un ruolo attivo nell’attuazione del Modello A1. Per un lavoratore italiano temporaneamente assegnato in un altro paese UE, li Modello A1 dimostra l’affiliazione alla sicurezza sociale italiana. In questo modo, si garantisce il mantenimento della continuità della copertura assicurativa sociale.
La presentazione della richiesta di Modello A1 in Italia deve essere effettuata dal datore di lavoro o intermediario previdenziale in via telematica, e trasmessa alla sede INPS territorialmente competente.
Il datore di lavoro (o il lavoratore autonomo) deve richiedere il Modello attraverso l’apposita piattaforma messa a diposizione dall’Istituto Nazionale della Previdenza sociale – INPS. All’atto della trasmissione della richiesta, si dovranno fornire dettagli sul distacco, compresa la durata prevista e l’indirizzo di lavoro all’estero.
Importanza del Modello A1 per i Lavoratori Distaccati
Il Modello A1 beneficia sia i lavoratori che le aziende distaccanti. Garantisce che i lavoratori ricevano i benefici della sicurezza sociale a cui hanno diritto, anche mentre lavorano in un diverso Stato Membro dell’UE. Al contempo, semplifica procedure amministrative interne alle aziende distaccanti, riducendo le complessità associate all’occupazione transfrontaliera.
Il documento dovrà essere messo a disposizione dell’autorità in caso di controllo, durante e in seguito al termine della trasferta.
Maggiori informazioni sulla normativa UE in materia di distacco nella nostra guida sulle Direttive UE sul distacco dei lavoratori.
Modello A1 Post-Brexit
In seguito alla Brexit, il certificato A1 ha subito cambiamenti significativi per il Regno Unito (UK) e l’Unione Europea (UE). Il Regno Unito, infatti, ha negoziato accordi separati con l’UE per mantenere il coordinamento della sicurezza sociale.
In attesa della ratificazione del Trade and Cooperation Agreement (TCA), UE e UK hanno disposto l’applicazione provvisoria dell’Accordo. Il TCA disciplina il coordinamento della previdenza sociale tramite un apposito protocollo – il Protocol on Social Security Coordination (PSSC) – valido per 15 anni dall’entrata in vigore dell’Accordo.
Le aziende con sede nel Regno Unito devono continuare a richiedere il certificato A1 per i lavoratori distaccati in UE. In questo modo, i dipendenti rimangano coperti dal sistema di sicurezza sociale britannico l’assegnazione all’estero.
Allo stesso modo, le aziende dell’UE che distaccano lavoratori in Regno Unito devono presentare richiesta del Modello A1 alle autorità nazionali competenti.