Programmazione triennale dei flussi di ingresso 2023-2025

Indice dei Contenuti

Lo schema di DPCM relativo alla programmazione dei flussi d’ingresso in Italia di lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del D-L 2023 n. 20 convertito con modificazioni dalla legge 5 maggio 2023 n. 50, è stato trasmesso al Parlamento.

Iter di approvazione del nuovo DPCM

Lo scorso 12 luglio, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome è stata chiamata ad esprimersi sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri contenente la programmazione dei flussi di ingresso in Italia di lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025, precedentemente approvato in esame preliminare dal governo il 6 luglio 2023.

Il parere espresso è stato favorevole, ma con le seguenti raccomandazioni:

  • Di prevedere un incremento delle quote complessive di lavoratori stranieri;
  • Che vi sia una preventiva condivisione dell’annunciata bozza di circolare attuativa che definisce, in particolare, le procedure e la documentazione per l’espletamento della verifica, presso il Centro per l’Impiego competente, dell’indisponibilità di lavoratori già presenti sul territorio nazionale;
  • Che si tenga conto delle professionalità di cui necessitano i singoli territori.

Infine, al parere sono state allegate diverse osservazioni presentate dalla Provincia autonoma di Trento.

A seguito del parere positivo della Conferenza delle Regioni e delle PPAA, lo schema di DPCM è stato trasmesso alla Camera dei Deputati e al Senato, che sono chiamati ad esprimere un parere entro 30 giorni.

Criteri per la determinazione dei flussi di ingresso

Ai sensi dell’articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 20 del 2023, la determinazione dei flussi di ingresso di stranieri da ammettere nel territorio italiano nel triennio 2023-2025, per lavoro subordinato, stagionale e per lavoro autonomo, sia nell’ambito delle quote che al di fuori delle stesse, avviene in base ad alcuni criteri comuni, fra cui:

  1. La progressiva riduzione del divario tra l’entità dei flussi di ingresso e il fabbisogno del mercato del lavoro rilevato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in base a una programmazione coerente con la capacità di accoglienza dei lavoratori stranieri nelle comunità locali;
  2. Estensione dei settori economici considerati nella programmazione dei flussi di ingresso;
  3. Potenziamento degli strumenti di formazione dei paesi di origine dei lavoratori stranieri;
  4. Incentivazione delle modalità di collaborazione con i paesi di origine e di transito dei flussi migratori verso l’Italia;
  5. Incentivazione degli ingressi di lavoratori con alta qualificazione professionale.

Vi sono poi alcuni criteri specifici, definiti dall’art 3 dello schema di DPCM, fra cui:

  1. La previsione di quote preferenziali riservate ai lavoratori di stati che, anche in collaborazione con lo stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi derivanti dai traffici migratori irregolari;
  2. Assegnazione dei lavoratori agricoli richiesti con priorità rispetto ai nuovi richiedenti, nei limiti delle quote assegnate al settore agricolo dagli ulteriori decreti sui flussi, ai datori di lavoro che non sono risultati assegnatari di tutta o di parte della manodopera richiesta;
  3. Riattivazione di una quota specifica per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria (come, ad esempio, colf e badanti).

Ricordiamo che la normativa italiana prevede anche accesso al lavoro fuori quota, per alcune categorie di lavoratori. Per approfondimenti, vi invitiamo a consultare il nostro articolo dedicato sui visti di lavoro in Italia.

Quote complessive

Lo schema del DPCM autorizza 452 mila ingressi nell’arco di tre anni, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, di cittadini stranieri residenti all’estero.

Tali quote complessive sono così distribuite nel triennio:

  1. 136.000 unità per l’anno 2023;
  2. 151.000 unità per l’anno 2024;
  3. 165.000 unità per l’anno 2025.

Quote per lavoro subordinato e autonomo

Nell’ambito delle quote complessive, sono ammessi per lavoro subordinato non stagionale nei settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale, del trasporto passeggeri con autobus, della pesca, degli acconciatori, degli elettricisti e degli idraulici e di lavoro autonomo, i cittadini stranieri residenti all’estero entro le seguenti quote:

  1. 53.450 unità per l’anno 2023, di cui 52.770 per lavoro subordinato e 680 per lavoro autonomo;
  2. 61.950 unità per l’anno 2024, di cui 61.250 per lavoro subordinato e 700 per lavoro autonomo;
  3. 71.450 unità per l’anno 2025, di cui 70.720 per lavoro subordinato e 730 per lavoro autonomo.

Nell’ambito delle quote sopra indicate, alcune unità sono attribuite, in via preferenziale, ad alcune categorie di cittadini.

Fra questi:

  • ai cittadini provenienti da Stati che promuovono campagne mediatiche contro il traffico migratorio irregolare;
  • ai cittadini provenienti da paesi che applicano accordi di cooperazione con l’Italia (la lista è disponibile al seguente link che contiene il testo integrale dello schema di DPCM);
  • ai lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela.

Lo schema di DPCM definisce inoltre la possibilità di conversione di alcune tipologie di permessi in permesso di soggiorno per lavoro subordinato o autonomo.

Per quanto riguarda l’ingresso per lavoro autonomo, infine, è consentito, per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, l’ingresso in Italia nell’ambito delle quote sopra indicate, di n. 500 cittadini stranieri residenti all’estero, appartenenti alle seguenti categorie:

  1. imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana, che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro, nonché la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro;
  2. liberi professionisti che intendono esercitare professioni regolamentate o vigilate, oppure non regolamentate ma rappresentate a livello nazionale;
  3. titolari di cariche societarie di amministrazione e di controllo espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850;
  4. artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati, in presenta dei requisiti espressamente previsti dal decreto interministeriale 11 maggio 2011, n. 850;
  5. cittadini stranieri che intendono costituire imprese “start-up innovative” ai sensi della legge 17 dicembre 2012, n. 221, in presenta dei requisiti previsti dalla stessa legge e che sono titolari di un rapporto di lavoro di natura autonoma con l’impresa.

Quote per lavoro stagionale

Nell’ambito delle quote complessive, sono ammessi in Italia per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico alberghiero i cittadini dei provenienti da paesi che applicano accordi di cooperazione con l’Italia, entro le seguenti quote:

  1. 82.550 unità per l’anno 2023;
  2. 89.050 unità per l’anno 2024;
  3. 93.550 unità per l’anno 2025.

Termini per la presentazione delle domande

I termini per la presentazione delle richieste di nulla osta al lavoro sono così suddivise:

  1. Per i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Georgia, Ghana, Giappone, Giordania, Guatemala, India, Kirghizistan, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Perù, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina: dalle ore 9:00 del sessantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale fino a concorrenza delle rispettive quote o, comunque, entro il 31 dicembre 2023;
  2. Per i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di altri Paesi con i quali nel corso del triennio entrino in vigore accordi di cooperazione in materia migratoria: dalle ore 9:00 del sessantaduesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale fino a concorrenza delle rispettive quote o, comunque, entro il 31 dicembre 2023;
  3. Per gli ingressi per lavoro stagionale: dalle ore 9:00 del sessantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale fino a concorrenza delle rispettive quote o, comunque, entro il 31 dicembre 2023.

Per quanto riguarda gli anni successivi, i termini per la presentazione delle richieste di nulla osta al lavoro per gli ingressi nell’ambito delle quote decorreranno, per ciascuno degli anni 2024 e 2025, dalle ore 9:00 del 5, del 7 e del 12 febbraio, secondo la ripartizione per ambiti e fino a concorrenza delle rispettive quote o, comunque, entro il 31 dicembre di ciascun anno.

Infine, lo schema di DPCM informa che ulteriori disposizioni attuative relative all’applicazione dello stesso saranno definite, in un ottica di semplificazione, attraverso un apposita circolare congiunta del Ministero dell’Interno, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Ministero del turismo, sentito il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che verrà comunicata sui siti web dei Ministeri sopracitati.

Tale circolare dovrà anche fornire indicazioni circa la documentazione necessaria per la dimostrazione, da parte del datore di lavoro, di aver espletato la verifica presso il Centro per l’Impiego competente.

Riferimenti Normativi

Parere della Conferenza delle Regioni e delle PPAA

Fonte

Scheda di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante la programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025

Fonte

Decreto Legge 10 marzo 2023 n. 20 convertito con modificazioni dalla legge 5 maggio 2023 n. 50

Fonte

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 luglio 2023

Fonte

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