In data 6 giugno 2024, la consigliera federale svizzera Karin Keller-Sutter e il ministro italiano dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti hanno sottoscritto il Protocollo di modifica dell’Accordo amichevole del 23 dicembre 2020, avente ad oggetto il telelavoro dei frontalieri.
Cosa prevede il Protocollo
Il Protocollo permette ai frontalieri di svolgere la propria attività di lavoro dipendente presso il proprio domicilio nello Stato di residenza, fino ad un massimo del 25% dell’orario complessivo.
Lascia così invariato il loro status, così come lo Stato in cui viene tassato il reddito.
Le modifiche entreranno in vigore non appena i Parlamenti di Italia e Svizzera avranno concluso le procedure interne di approvazione. Saranno valide retroattivamente, dal 1° gennaio 2024, in virtù dell’articolo 2, paragrafo 1, del nuovo Accordo.
La normativa precedente
Il comunicato del MEF di novembre 2023 regolava il trattamento dei frontalieri fino al 31 dicembre 2023. A tali fini, le Autorità competenti italiane e svizzere avevano firmato ulteriori previsioni transitorie (“Accordo 2023”). Queste disposizioni erano volte a recepire quanto già previsto dalla normativa nazionale per il telelavoro dei frontalieri per il 2023.
Il nuovo Accordo a regime penalizzerebbe maggiormente il telelavoro rispetto al 2023, in quanto il limite massimo è costituito dal 25% del tempo di lavoro complessivo, a fronte del precedente 40%.
Inoltre, le nuove disposizioni risulterebbero meno favorevoli rispetto alle previsioni tra Svizzera e Francia. Queste infatti hanno conservato il limite del 40%.
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