Progetti di Smart Working all'estero

Strutturiamo lo smart working aziendale all’estero. Garantiamo alle imprese il rispetto degli adempimenti obbligatori connessi ai contratti di smart working svolto in Paesi esteri.

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Studio A&P supporta aziende e privati nelle loro attività in Italia e nel mondo con assistenza personalizzata in materia di global mobility e adempimenti fiscali in Italia e all’estero.

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Contratti di smart working all'estero

  • Adempimenti previsti dalle giurisdizioni degli Stati competenti;
    Applicazione delle normative comunitarie: Regolamento (CE) n. 593/2008​;
  • Redazione del contratto di smart working transnazionale;
  • Creazione di policies aziendali per la gestione dello smart working transnazionale.
  • Adempimenti previsti dalle giurisdizioni degli Stati competenti;
  • Applicazione delle convenzioni multilaterali/bilaterali;
  • Invio delle richieste alle autorità competenti dei certificati di eccezione.

1. Rispetto del Diritto del Lavoro

Il rispetto degli adempimenti richiesti dalle giurisdizioni degli Stati competenti, in tema di diritto del lavoro, è essenziale per garantire la conformità legale e la corretta gestione dei contratti di smart working all’estero. Lo Studio A&P assicura il rispetto delle norme vigenti degli Stati coinvolti.

Lo Studio A&P garantisce la corretta applicazione dei criteri e delle norme di applicazione necessaria, sanciti dagli articoli 8 e 9 del Regolamento (CE) n. 593/2008, alle fattispecie di telelavoro e smart working all’estero.​

Ci occupiamo del processo di redazione, integrazione o revisione del contratto di smart working transnazionale obbligatorio, supportando i responsabili aziendali.

Lo Studio A&P, con esperienza ventennale, è in grado di strutturare policies aziendali in materia di smart working all’estero, al fine di garantire chiarezza, stabilità e conformità alle normative vigenti all’interno dell’azienda.

FAQ in tema di giurisdizione del contratto di smart working all'estero

Le leggi che regolano la giurisdizione di un contratto di smart working dipendono dalla residenza del dipendente, dalla sede legale dell’azienda e dalle normative nazionali e internazionali in materia di lavoro remoto.
Le leggi nazionali e locali possono disciplinare i diritti e le responsabilità dei dipendenti e dei datori di lavoro in relazione allo smart working, inclusi i diritti alla privacy, alla sicurezza sul lavoro e alla tutela dei dati.
Se un dipendente lavora da un altro paese diverso da quello in cui è basata l’azienda, possono essere necessarie considerazioni aggiuntive in termini di normative internazionali sulla sicurezza sociale, diritto del lavoro e fiscalità.
La risoluzione dei conflitti legali in materia di smart working può avvenire attraverso mezzi alternativi di risoluzione delle controversie, come la mediazione o l’arbitrato, oppure tramite il ricorso ai tribunali competenti in base alla giurisdizione applicabile.
Le normative fiscali possono variare a seconda del paese in cui si trova il dipendente che lavora in modalità remota. Queste implicazioni possono riguardare la tassazione del reddito, le detrazioni fiscali per le spese di lavoro a casa e altre questioni correlate.​
Le policies aziendali e le normative locali possono stabilire chi è responsabile della fornitura degli strumenti e dell’equipaggiamento necessari per lo smart working, come computer portatili, connessione internet e software.​
Le leggi nazionali o accordi sindacali possono stabilire i diritti dei dipendenti in materia di orario di lavoro, pausa pranzo e diritto alla disconnessione digitale al di fuori dell’orario lavorativo.​

2. Rispetto delle norme di Sicurezza Sociale

Garantiamo il rispetto degli adempimenti imposti alle aziende dalla legislazione degli Stati interessati, in materia di sicurezza sociale. Questi possono includere: registrazione dei dipendenti, contributi previdenziali e assicurativi, adempimenti dichiarativi e conformità normativa.
Lo Studio A&P è in grado di applicare correttamente le convenzioni multilaterali o bilaterali in materia di sicurezza sociale, consentendo all’azienda di sfruttare le agevolazioni in esse contenute, ottenendo un netto risparmio contributivo e una gestione più efficace e armonizzata dei diritti e degli obblighi previdenziali.

Per l’applicazione della legislazione dello Stato che ospita la sede dell’azienda, richiediamo l’ottenimento del rilascio del certificato di legislazione applicabile (es. documento portatile A1), in virtù dell’eccezione prevista dall’articolo 16 del Regolamento (CE) n. 883/2004.

FAQ in tema di sicurezza sociale relativa allo smart working all'estero

Le aziende devono assicurarsi di rispettare le leggi e i regolamenti relativi alla sicurezza sociale, inclusi i contributi previdenziali e assicurativi, per i dipendenti che lavorano in modalità di smart working.
I contributi previdenziali e assicurativi per i dipendenti in smart working devono essere calcolati e versati dall’azienda in conformità con le normative vigenti. Questo può includere il pagamento di contributi per la pensione, l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e altre forme di copertura assicurativa.
Se un dipendente subisce un infortunio sul lavoro durante l’orario di lavoro in modalità di smart working, potrebbe essere coperto dall’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro dell’azienda. L’azienda dovrebbe seguire le procedure stabilite per la denuncia e la gestione degli infortuni sul lavoro.
I dipendenti in modalità di smart working hanno diritto alla stessa protezione sociale e agli stessi benefici previdenziali e assicurativi dei dipendenti che lavorano in sede. Questi diritti possono includere la copertura assicurativa per gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, la disoccupazione e altri.
Le questioni fiscali relative al lavoro remoto, comprese quelle legate alla sicurezza sociale, possono variare in base alla legislazione nazionale e internazionale. È importante che l’azienda e i dipendenti consultino esperti fiscali per garantire la conformità alle normative vigenti.​
Se un dipendente in smart working si ammala e deve prendersi un periodo di congedo per malattia, potrebbe avere diritto a benefici come l’indennità per malattia o altre forme di sostegno finanziario, previsti dalla sicurezza sociale. L’azienda dovrebbe collaborare con il dipendente per fornire il supporto necessario durante il periodo di assenza.​

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