Le Direttive 96/71/CE, 2014/67/UE e 2018/957/UE regolano il distacco dei lavoratori. In Croazia, le trasposizioni nazionali Law on Foreigners (Zakon o Izmjenama i Dopunama Zakona o Strancima) ed Act on posting of workers to the Republic of Croatia and cross-border implementation of decisions on fines (Zakon o Upućivanju Radnika u Republiku Hrvatsku i Prekograničnoj Provedbi Odluka o Novčanoj Kazni) disciplinano l’ambito.
Per una visione completa delle Direttive UE in materia, leggi il nostro approfondimento sulle Direttive UE sul distacco.
Obblighi preliminari nel distacco dei lavoratori nella Repubblica di Croazia
Ai sensi della Direttiva 96/71/UE e successive trasposizioni nazionali, i datori di lavori con sede in uno Stato UE/SEE possono distaccare i propri lavoratori in Croazia per delle prestazioni di servizi.
Il distacco dei lavoratori in Croazia può riguardare:
- un’assegnazione per una prestazione di servizi presso un’azienda ricevente croata;
- un distacco infragruppo; o
- un distacco gestito da un’agenzia interinale.
Il datore di lavoro che distacca lavoratori in Croazia deve procedere con la notifica alle competenti autorità nel campo del lavoro e della sicurezza. È necessario presentare una dichiarazione di distacco preventiva indipendentemente dalla durata della trasferta. Le attività esenti dall’obbligo di notifica riguardano l’industria del trasporto su strada.
Informazioni necessarie nella Dichiarazione di distacco dei lavoratori in Croazia
La notifica preventiva deve contenere tutte le informazioni riguardanti il distacco ed altre indicazioni correlate come:
- Ragione sociale dell’azienda straniera distaccante e del legale rappresentante;
- Dati della persona di contatto domiciliata in Croazia;
- Indirizzo del luogo in cui la documentazione inerente al distacco è reperibile;
- Dati dell’azienda ricevente croata;
- Indirizzo del luogo di lavoro in Croazia;
- Data di inizio e fine prevista della trasferta in Croazia.
Infine, la dichiarazione di distacco dovrà essere trasmessa firmata dal rappresentante legale dell’azienda straniera distaccante.
Reperibilità ed archiviazione dei documenti relativi al distacco in Croazia
La documentazione inerente al distacco in Croazia dev’essere reperibile all’indirizzo specificato nella dichiarazione preventiva di distacco per un periodo massimo di due anni a partire dalla data di fine della trasferta. In caso di controllo, i documenti richiesti dovranno essere tradotti in lingua croata (non è richiesta una traduzione certificata).
Termine ultimo per la presentazione
L’azienda straniera che distacca i propri lavoratori in Croazia deve trasmettere la dichiarazione al più tardi prima dell’inizio della prestazione di servizi.
Condizioni lavorative e salariali durante il distacco in territorio croato
L’Act on posting of workers to the Republic of Croatia and cross-border implementation of decisions on fines ed il Codice del Lavoro croato sanciscono le condizioni lavorative e salariali dei lavoratori distaccati in Croazia.
Il datore di lavoro straniero deve rispettare le disposizioni della legislazione croata o del contratto collettivo per quanto riguarda l’orario di lavoro massimo e i periodi minimi di riposo, la durata delle ferie annuali retribuite, la retribuzione minima, compresa la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario, la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, l’indennità o il risarcimento per le spese di viaggio, vitto e alloggio durante il distacco, e così via.
A partire dal 1 gennaio 2023, la Croazia ha adottato la valuta europea ed è entrata nell’area Schengen. Nello stesso giorno è stato stabilito il primo salario minimo croato in euro, che corrispondeva a €700,00/mese.
A partire dal 1 gennaio 2024, il nuovo salario minimo in Croazia è pari a €840,00/mese.
Ad ogni modo, queste disposizioni si applicano solo se sono più favorevoli ai lavoratori stranieri.
I lavoratori extracomunitari hanno bisogno di un permesso di lavoro?
Un cittadino extracomunitario, in possesso di un permesso di soggiorno in uno Stato membro UE e che viene distaccato in Croazia per un massimo di 90 giorni, non deve richiedere alcun visto o altro permesso.
In ogni caso, entro il giorno successivo all’ingresso del lavoratore in Croazia, spetta all’albergo in cui il lavoratore soggiorna registrare il soggiorno di breve durata e fornire alle autorità croate le informazioni necessarie per la sua registrazione.
Se la trasferta dura più di 90 giorni, il lavoratore extra-comunitario deve registrare la propria residenza in Croazia in modo temporaneo, ai sensi dell’art. 57 del Foreigners Act.
Previdenza sociale in Croazia
Ai sensi del Reg. 883/2004, la sicurezza sociale dello Stato membro d’origine può continuare a coprire i lavoratori distaccati in Croazia.
La società distaccante deve richiedere all’istituto sociale competente il rilascio del Modello A1. Il documento può avere una durata massima di 24 mesi o essere valido per un solo distacco. In questo caso, dovrà essere richiesto nuovamente per un distacco successivo. Inoltre, in caso di estensione del periodo di trasferta, anche il Modello A1 dovrà essere prorogato.
Inoltre, il lavoratore deve sempre essere in possesso del documento per l’intera durata del distacco.
Assegnazioni di lungo periodo o fine anticipata del distacco in Croazia
I lavoratori distaccati il cui incarico ha una durata superiore ai 3 mesi devono regolare il proprio soggiorno temporaneo ai sensi degli articoli 47 e 54 dell’Aliens Act.
Il distacco di dipendenti in Croazia che supera i 12 o i 18 mesi è considerato un “distacco di lungo periodo”, se non diversamente disposto dalla legge. Durante il periodo di distacco, il dipendente beneficia di tutti i diritti previsti dalla legge del Paese ospitante.
Ogni modifica alla dichiarazione di distacco dovrà essere notificata all’autorità competente al più tardi entro tre giorni dalla modifica.
Sanzioni in caso di inadempienza degli obblighi croati
Per la mancata presentazione della dichiarazione di distacco e/o per notifica incompleta o imprecisa sono previste delle sanzioni. Le multe variano da 10.000 HRK (circa 1.321 euro), fino a 30.000 HRK (circa 3.964 euro), a seconda della natura dell’infrazione.