Come funziona la tessera sanitaria italiana all’estero?
La Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) viene rilasciata ai cittadini italiani al momento dell’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale.
Cosa copre la TEAM all’estero?
La TEAM garantisce l’accesso alle cure sanitarie pubbliche clinicamente necessarie in tutti i Paesi dell’Unione Europea (e in quelli equiparati ai fini di questa normativa).
Tuttavia, potrebbe non coprire tutti i rischi legati al viaggio (ad esempio il soccorso alpino), pertanto può essere consigliabile stipulare anche un’assicurazione di viaggio.
In quali Paesi è valida la TEAM?
La TEAM garantisce l’accesso all’assistenza sanitaria in ciascuno dei 27 Stati membri dell’UE, nonché in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, purché le cure siano medicalmente necessarie e fornite dal sistema sanitario del Paese ospitante.
Come già indicato, l’erogazione delle prestazioni avviene secondo le procedure applicate dallo Stato ospitante, comprese eventuali quote di partecipazione alla spesa.
Chi non ha diritto all’assistenza sanitaria all’estero?
L’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali con diversi Paesi stranieri per facilitare l’accesso all’assistenza sanitaria dei propri cittadini residenti all’estero.
Tuttavia, la maggior parte dei Paesi non ha accordi in vigore e, in tali casi, il Servizio Sanitario Nazionale italiano non prevede alcuna forma di tutela durante un soggiorno temporaneo in uno di questi Stati.
Pertanto, prima di partire per un Paese extra-UE, è consigliabile verificare l’esistenza di eventuali convenzioni bilaterali. In assenza di tali accordi, è opportuno stipulare un’assicurazione sanitaria privata.
Come avere assistenza sanitaria all’estero?
I cittadini italiani – e i loro familiari al seguito – che soggiornano per motivi di lavoro o studio in un Paese extra UE in cui non è in vigore alcun accordo bilaterale in materia sanitaria hanno diritto all’assistenza in forma indiretta.
Per la lista completa dei beneficiari individuati dal DPR 618/1980, articoli 1 e 2, consulta la nostra guida sull’assistenza sanitaria all’estero in Paesi non convenzionati.
Per avvalersi dell’assistenza indiretta, tali cittadini dovranno seguire una specifica procedura.
Cosa succede se vado in ospedale all’estero?
Se durante il tuo soggiorno in un altro Paese coperto dalla tessera EHIC (TEAM) oppure in un Paese extra-UE con cui l’Italia ha un accordo, potrai accedere all’assistenza sanitaria pubblica.
Come ottenere il rimborso delle spese mediche all’estero?
Il rimborso delle spese sostenute nei Paesi coperti dalla tessera TEAM può essere richiesto direttamente presso la tua AUSL di competenza.
In caso di ricovero in un Paese extra-UE non coperto dalla tessera TEAM, avrai invece diritto al rimborso delle prestazioni solo se rientri tra le categorie di beneficiari individuate dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 618/1980. La richiesta di rimborso deve essere presentata alla rappresentanza diplomatica italiana all’estero, seguendo la procedura sopra descritta.
Documenti per assistenza sanitaria all’estero
Procedura di rimborso: prima della partenza
Innanzitutto, per ottenere il rimborso di eventuali spese mediche sostenute all’estero occorre la richiesta dell’Attestato per l’Assistenza Sanitaria all’Estero ex art.15 del DPR 31 luglio 1980, n. 618. Questa richiesta va effettuata prima della partenza dall’Italia, presso l’ASL competente.
Tale attestato fa parte di una serie di documenti da presentare in caso si incorra in spese mediche all’estero. Va presentata, di persona o in via digitale, alla rappresentanza diplomatica italiana nel Paese estero in questione.
Procedura di rimborso: dopo aver ricevuto assistenza
Gli altri documenti da presentare alla rappresentanza italiana, in caso si incorra in spese mediche all’estero, sono:
- Indicazione della residenza in Italia e della ASL di appartenenza;
- Domanda di rimborso redatta dal titolare dell’assistenza;
- Copia dell’attestato ex art. 15 del DPR 31 luglio 1980, n. 618;
- Parere motivato del Capo della rappresentanza diplomatica o dell’ufficio consolare circa la congruità dei prezzi, tariffe, onorari del luogo, con il quale venga specificato se l’assistito sia stato costretto a rivolgersi a struttura privata in mancanza o per inadeguatezza di strutture pubbliche;
- Codice fiscale del titolare dell’assistenza, ovvero del lavoratore;
- Certificato medico con diagnosi e/o relazione sanitaria;
- In caso di ricovero ospedaliero, dichiarazione da parte della struttura sanitaria del costo della degenza ordinaria in vigore nella struttura medesima;
- Documentazione di spesa in originale, rilasciata in conformità con le norme fiscali vigenti nel Paese, dalla quale risulti la distinta dei singoli costi delle prestazioni;
- Eventuale traduzione in lingua italiana della documentazione;
- Domicilio o conto corrente bancario del titolare in Italia, con i relativi codici ABI/CAB e IBAN, come modalità di ricezione del rimborso.
Dopo aver verificato la documentazione, la rappresentanza diplomatica italiana lo trasmette all’ASL territorialmente competente. Quest’ultima, dopo un’ulteriore verifica, predispone il rimborso delle spese mediche oppure il rigetto della domanda, ove non ritenuta conforme.
Assistenza sanitaria in Italia per italiani residenti all’estero
Come anticipato, i cittadini italiani che trasferiscono la residenza in uno Stato estero perdono il diritto all’assistenza sanitaria sia in Italia che all’estero. Ciò si verifica all’atto della cancellazione dall’anagrafe comunale e della contestuale iscrizione dei registri AIRE.
Fanno eccezione i soggetti individuati dal DPR 618/1980, articoli 1 e 2.
Come ottenere la tessera sanitaria per cittadini italiani residenti all’estero?
I cittadini iscritti AIRE rientrati temporaneamente in Italia possono richiedere l’iscrizione al Sistema Sanitario locale. Tuttavia, solo per un massimo di 90 giorni per ogni anno solare . Questo prevede il rilascio della tessera sanitaria ma senza assegnazione del medico di famiglia.
La tessera sanitaria, in questo caso, dà diritto ad usufruire delle sole prestazioni ospedaliere urgenti. Così è definito dal DM 1 febbraio 1996.
Il rimborso di eventuali costi sostenuti in Paesi coperti dalla TEAM può essere richiesto direttamente attraverso la propria AUSL italiana competente.
In caso di ricovero ospedaliero in un Paese extra UE non convenzionato, invece, si avrà diritto al rimborso delle prestazioni soltanto se si rientra nella categoria dei beneficiari individuati dal DPR 618/1980. La richiesta di rimborso andrà presentata alla rappresentanza diplomatica italiana all’estero seguendo la procedura di seguito descritta.