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Visto per Nomadi Digitali in Italia

Un emendamento all’art. 27 del Testo Unico sull’Immigrazione dovrebbe snellire le procedure per i lavoratori altamente qualificati che desiderano trasferirsi in Italia da paesi extra-UE con un visto per Nomade Digitale in Italia

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Un emendamento all’art. 27 del Testo Unico sull’Immigrazione dovrebbe snellire le procedure per i lavoratori altamente qualificati che desiderano trasferirsi in Italia da paesi extra-UE con un visto per Nomade Digitale in Italia. Nato come fenomeno inatteso della pandemia globale causata Covid-19, il lavoro da remoto è diventato sempre più diffuso. L’Italia è quindi ora pronta a entrare nel novero dei Paesi che ospitano i moderni nomadi. Grazie all’ultimo aggiornamento della legge sull’immigrazione, l’Italia introduce il visto per nomadi digitali.

Che cos’è un visto per nomadi digitali?

Il visto per nomadi digitali è un tipo di visto per quei lavoratori che possono svolgere da remoto le loro mansioni e attività lavorative. Poiché non devono rispettare il vincolo degli uffici fisici, i nomadi digitali possono muoversi liberamente. Possono, quindi, affidarsi a Internet per comunicare con clienti e colleghi.

A causa dell’incredibile velocità con cui il fenomeno dei nomadi digitali sta crescendo, i Governi di tutto il mondo stanno iniziando a introdurre nuove strutture giuridiche per consentire l’ingresso e il soggiorno di questo tipo di viaggiatori. In particolare, le Autorità stanno istituendo visti innovativi che consentono ai nomadi digitali di lavorare in un Paese straniero.

Grazie a queste novità normative, è possibile per i nomadi digitali lavorare e vivere in Paesi stranieri nel rispetto delle norme vigenti in materia di lavoro e immigrazione della nazione ospitante.

Si può vivere come nomadi digitali in Italia?

Il Governo italiano ha introdotto il Visto per Nomadi Digitali in un Decreto pubblicato il 27 gennaio 2022 e successivamente convertito in legge nel marzo 2022, a seguito di alcune modifiche apportate alla pubblicazione di gennaio. Questo decreto è noto come Decreto Sostegni ter e contiene una serie di misure di sostegno per le aziende colpite dalla pandemia di Covid-19.

L’articolo 6-quinquiens modifica il Decreto-legge 25 luglio 1998, n. 286 (TUI, Testo Unico Immigrazione), aggiungendo all’articolo 27 un nuovo comma denominato q-bis, rivolto ai nomadi digitali e ai lavoratori a distanza extracomunitari.

Per richiedere un visto per nomadi digitali, i viaggiatori devono:

  • essere cittadini extracomunitari, in quanto i cittadini dell’UE non sono tenuti a richiedere il visto;
  • rientrare nella categoria dei lavoratori altamente qualificati;
  • essere in grado di lavorare a distanza, grazie agli strumenti tecnologici;
  • lavorare come autonomi o per un’azienda con sede fuori dall’Italia.

Pertanto, si deduce che alcuni lavoratori non possono beneficiare di questo visto. È il caso, in particolare, dei lavoratori che devono svolgere le proprie mansioni presso la sede del datore di lavoro. Questi lavoratori possono, comunque, richiedere altri tipi di visti italiani.

Quali sono le specifiche per ottenere un Visto per Nomade Digitale in Italia?

L’articolo 6-quinquies del Decreto-legge 4, del 27 gennaio 2022, poi trasformato in Legge 25, il 28 marzo 2022, specifica che, per questo tipo di visto, i richiedenti non dovranno richiedere un nulla osta (cioè un’autorizzazione preventiva rilasciata dal Ministero del Lavoro). Questa esenzione semplificherà il processo di richiesta e ridurrà i tempi di elaborazione di questo specifico visto.

Inoltre, un ulteriore vantaggio del Visto Nomade Digitale Italiano è che coloro che desiderano usufruirne non devono sottostare alle limitazioni del Decreto Flussi, ovvero il decreto che limita il numero di stranieri che possono richiedere un visto.

Il conseguente permesso di soggiorno (cioè il documento ufficiale che autorizza gli stranieri a soggiornare in Italia per un determinato periodo di tempo) sarà rilasciato per un periodo limitato di massimo un anno.

Quali altri requisiti sono applicabili ai Nomadi Digitali?

All’articolo 6-quinquies del sopracitato Decreto-legge, il Governo ha specificato che i Nomadi Digitali che desiderano ottenere un visto italiano dovranno presentare un’assicurazione medica che copra tutti i possibili rischi per la salute che potrebbero insorgere una volta in Italia.

Inoltre, l’aspirante Nomade Digitale dovrà rispettare tutte le disposizioni fiscali e previdenziali nazionali.

Quando sarà disponibile il Visto per Nomade Digitale in Italia?

Ad oggi non è possibile richiedere un visto per nomadi digitali. Infatti, nei 30 giorni successivi alla pubblicazione del Decreto, il Ministero dell’Interno, insieme al Ministero degli Affari Esteri, al Ministero del Turismo e al Ministero del Lavoro, avrebbero dovuto emanare un Decreto per dettagliare ulteriormente i passi necessari per richiedere il Visto Nomadi Digitali.

Non ci sono ancora indicazioni su quando i Ministeri coinvolti nella pubblicazione rilasceranno questo nuovo decreto. Per questo motivo, al momento, i Consolati italiani all’estero non sono in grado di accogliere richieste per questo tipo di visto.

In questo decreto, i Ministeri coinvolti presenteranno:

  • Modalità di presentazione della domanda;
  • Requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno;
  • Categorie di lavoratori altamente qualificati che possono richiedere il visto;
  • Reddito minimo necessario per la richiesta;
  • Modalità di analisi per verificare l’autenticità dell’attività lavorativa da svolgere in Italia.

Conclusioni

Il nuovo visto per Nomadi Digitali nasce dalla necessità di accogliere un nuovo tipo di immigrati, freelance o impiegati in aziende all’estero. Oltre a questa prima caratteristica, questi lavoratori non sono tenuti a presenziare fisicamente sul proprio posto di lavoro, il che consente loro di muoversi liberamente.

La normativa italiana sull’immigrazione non prevedeva un visto per soddisfare questa esigenza. Tuttavia, ora il panorama dei visti italiani si sta ampliando per accogliere i nomadi digitali nel Paese.

Questo tipo di visto offre diversi vantaggi, come l’esenzione dal limite del Decreto Flussi e dalla richiesta di un nulla osta.

Il Visto per Nomadi Digitali è, quindi, una buona opportunità per chi vuole approfittare dei vantaggiosi regimi fiscali disponibili per gli stranieri in Italia.

Riferimenti Normativi

Decreto-legge del 27 gennaio 2022

Fonte

Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286

Fonte

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