Con questa guida intendiamo approfondire l’attuale stato delle condizioni per immigrare in Italia. Riportiamo quindi i requisiti e le condizioni per entrare regolarmente in Italia e garantirsi una residenza stabile nel lungo periodo.
Immigrati in Italia
Secondo l’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, all’inizio del 2022 i cittadini stranieri formavano l’8,5% della popolazione italiana. La maggioranza di loro viveva nel centro-nord del paese. Le quattro regioni con il maggior numero di immigrati in ordine decrescente sono Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Lazio.
É difficile immigrare in Italia?
Per valutare la complessità di un caso di immigrazione, è importante prendere in considerazione le diverse procedure vigenti per chi intende immigrare in Italia, sia che si tratti di cittadini dell’Unione Europea che di cittadini extra-UE.
La caratteristica più importante dell’area Schengen è il suo essere priva di confini interni. Permette così a chiunque si trovi legalmente nella UE di circolare liberamente. La maggior parte dei paesi dell’Unione Europea fa parte dell’area di Schengen. L’ultimo paese ad entrare a far parte dell’accordo è stata la Croazia il 1° gennaio 2023. Inoltre, fanno parte della convenzione anche paesi che non sono nell’Unione Europea, come la Norvegia e la Svizzera.
Alcuni paesi hanno sottoscritto accordi di visa waiver con l’Italia per permettere ai loro cittadini di entrare nel paese senza un visto se il motivo del viaggio rientra in alcune categorie. Puoi controllare se hai i requisiti per entrare in Italia senza un visto in base alla tua nazionalità e al motivo del viaggio qui.
Per cui, viaggiatori che non rientrano in queste categorie avranno bisogno di un visto per entrare in Italia. La procedura per richiederlo rende il processo di immigrazione più complesso. Diversi Consolati richiedono diversi documenti per l’ottenimento di diversi visti.
Quindi è difficile fornire le tempistiche non solo per l’ottenimento del visto, ma anche per l’ottenimento dei documenti necessari senza prima conoscere la situazione specifica di ogni immigrato.
Quali sono le leggi per immigrare in Italia?
Gli aspetto più importante da tenere in considerazione per immigrare in Italia sono:
- se un visto è necessario
- per quanto tempo si può restare
- se la quota è rilevante per la specifica situazione di un immigrato
- la procedura per l’ottenimento del permesso di soggiorno.
Chi non ha bisogno del visto per immigrare in Italia?
I cittadini dei paesi Schengen possono venire in Italia senza il visto.
Inoltre, i cittadini extra-UE che hanno la cittadinanza di Paesi che hanno firmato accordi di visa waiver possono restare in Italia senza visto per 90 giorni in un periodo di 180 giorni.
È previsto il lancio del nuovo sistema di autorizzazione ETIAS da parte della Commissione Europea. Il sistema è mirato ad individuare rischi legati alla sicurezza, alla migrazione irregolare o agli elevati rischi epidemici rappresentati da viaggiatori esenti da visti negli Stati Schengen. I cittadini extra-UE che non hanno bisogno di un visto dovranno fare richiesta dell’autorizzazione ETIAS prima del viaggio.
Cosa succede se rimango in Italia per più di 90 giorni?
Trattenersi oltre il periodo consentito comporta l’espulsione dal Paese. Tuttavia, l’articolo 19 del Decreto Legislativo del 25 luglio 1998 n°286 stabilisce che i seguenti gruppi di persone non possono essere espulse dall’Italia anche dopo il termine del periodo di 90 giorni:
- Cittadini stranieri minori di 18 anni
- Cittadini stranieri che hanno ottenuto la carta di soggiorno
- Cittadini stranieri che convivono con parenti entro il secondo grado oppure con il coniuge italiano
- Donne in gravidanza oppure che hanno partorito da non più di 6 mesi
Chi ha bisogno del visto?
I cittadini extra-UE che non hanno la cittadinanza di paesi che hanno firmato accordi di visa waiver hanno bisogno del visto per entrare in Italia.
È possibile ottenere visti sia a breve che a lungo termine per l’Italia, in base alle necessità dell’immigrato.
Quanti immigrati accetta l’Italia ogni anno?
La quota annuale per i cittadini extra-UE autorizzati ad entrare nel paese per lavorare è stabilita dal governo italiano attraverso il Decreto flussi. Inoltre, il decreto stabilisce anche il numero massimo di permessi di soggiorno rilasciati precedentemente per motivi di studio che possono essere convertiti in permessi per motivi di lavoro.
I permessi di soggiorno per motivi di lavoro possono essere ottenuti per diverse tipologie di professioni. Nel decreto è anche presente una quota per i permessi di soggiorno per motivi di lavoro stagionale che possono essere convertiti in permessi per lavoro subordinato non stagionale.
Scopri più dettagli sulla quota prevista per il Decreto flussi 2023.
Il permesso di soggiorno
In Italia il permesso di soggiorno è un documento rilasciato ai cittadini extra-UE che hanno i requisiti necessari (autorizzazione e/o visto) e che intendono restare nel paese per più di 90 giorni. È necessario richiedere il permesso di soggiorno entro 8 giorni dall’arrivo in Italia. Solitamente si ottiene in 3-6 mesi.
In Italia ci sono diversi tipi di permessi di soggiorno in base al motivo del soggiorno nel paese. Per esempio, esistono permessi per i cittadini extra-UE che sono in Italia per lavoro, studio, etc.
Come posso ottenere la residenza in Italia?
In Italia sia i cittadini UE che extra-UE devono ottenere la registrazione della residenza se hanno intenzione di restare permanentemente nel paese. Possono richiederla se hanno ottenuto un permesso di soggiorno valido per più di 3 mesi, e se hanno trovato una situazione abitativa a lungo termine.
Per i cittadini UE l’ottenimento della registrazione della residenza comporta l’acquisizione di un permesso di soggiorno che gli permetterà di restare legalmente in Italia.
È possibile richiedere la registrazione della residenza online. I documenti che devono essere allegati alla domanda variano in base a diversi fattori, come la nazionalità e lo status lavorativo del richiedente.
È possibile simultaneamente fare domanda sia per la richiesta della registrazione di un principale richiedente che per i familiari a carico. In questo caso è necessario allegare alla domanda dei certificati che dimostrano i legami familiari.
Quanto tempo ci vuole per ottenere la residenza in Italia?
Dopo che la domanda è stata inviata, il richiedente riceve la “Comunicazione di avvio del procedimento anagrafico” che conferma il corretto inizio del processo di registrazione. Affinché la registrazione sia completata, entro 45 giorni dalla ricezione della conferma dell’avvio procedimento la polizia si recherà presso l’indirizzo indicato nella domanda per verificare che il richiedente viva davvero lì. Una volta che il controllo della polizia ha dato esito positivo, la registrazione della residenza è completa.