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Novità su flussi di ingresso, conversioni e alcune procedure migratorie

Il Decreto Legge 20/2023 ha introdotto alcune nuove disposizioni in materia di immigrazione e accesso al lavoro per cittadini non-comunitari. Tali novità, per le quali si attende la conversione in legge entro il prossimo 10 maggio, sono mirate a contrastare l’immigrazione irregolare.

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Il Decreto Legge 20/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 marzo 2023, ha introdotto alcune nuove disposizioni in materia di immigrazione e accesso al lavoro per cittadini non-comunitari. Tali novità, per le quali si attende la conversione in legge entro il prossimo 10 maggio, sono mirate a contrastare l’immigrazione irregolare, semplificando le procedure per l’accesso dei migranti qualificati.

Nuova programmazione triennale dei flussi di ingresso

L’articolo 1 prevede che per il triennio 2023-2025 venga adottato un decreto triennale sui flussi di ingresso per motivi di lavoro.

Il piano triennale del Decreto Flussi è ufficiale da ottobre 2023. Dai un’occhiata qui al nostro approfondimento sul Decreto Flussi Italia 2023.

Il nuovo decreto triennale, emesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri previo parere anche delle Commissioni parlamentari competenti, dovrà tenere conto dell’analisi del fabbisogno del mercato del lavoro, previo confronto con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale. Si prevede inoltre che, le domande che non potranno essere accolte per mancanza di quote, potranno venire esaminate in via prioritaria nell’ambito delle quote che si renderanno disponibili successivamente.

Accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro

L’articolo 2 mira ad accelerare la procedura di rilascio del nulla osta, attraverso una semplificazione delle verifiche atte al suo rilascio. Nello specifico, si dispone che lo Sportello Unico per l’Immigrazione (SUI) rilasci in ogni caso il nullaosta decorsi 60 giorni dalla presentazione della domanda, anche se non sono state acquisite informazioni circa elementi ostativi da parte della questura competente.

Inoltre, a seguito del rilascio del nullaosta e in attesa della sottoscrizione del contratto di soggiorno, il nulla osta rilasciato per motivi di lavoro consentirà lo svolgimento dell’attività lavorativa sul territorio nazionale.

Ingresso fuori quota per chi ha superato corsi di formazione e conversione studio-lavoro

L’articolo 3 dispone, al comma 1, che sarà consentito l’ingresso per lavoro subordinatoal di fuori delle quote, agli stranieri residenti all’estero i quali abbiano superato, nel paese di origine, corsi di formazione riconosciuti in Italia.

Tali corsi di formazione saranno organizzati sulla base dei fabbisogni del mercato italiano in relazione a specifici settori produttivi e saranno promossi dal Ministero del Lavoro.

L’articolo 3 comma 2, invece, dispone che i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di studio o formazione potranno essere convertiti al di fuori delle quote. La possibilità di convertire fuori quota, che prima era prevista solo per gli stranieri che avessero conseguito in Italia il diploma di laurea, un master oppure un dottorato riconosciuto, viene pertanto estesa ora a tutti i titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o formazione.

Durata del permesso di soggiorno

L’articolo 4 modifica la durata di alcune tipologie di permessi di soggiorno. In particolare, si prevede che quando si richiede un rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro subordinato a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare, il permesso rinnovato venga rilasciato con una durata di tre anni, anziché due anni come avvenuto finora.

Priorità ai lavoratori agricoli e contrasto alle agromafie

L’articolo 5 prevede che i datori di lavoro che abbiano presentato domanda per l’assegnazione di quote per lavoratori agricoli e non siano risultati assegnatari abbiano la priorità rispetto ai nuovi richiedenti, nell’ambito delle quote fissate nel decreto flussi successivo. Inoltre, il decreto promuove iniziative finalizzate a tutelare il mercato italiano dalla criminalità agroalimentare.

Inasprimento delle pene per reati legati all’immigrazione clandestina

Infine, l’articolo 8 intende inasprire le pene per i delitti riguardanti l’immigrazione clandestina, introducendo il nuovo reato di “morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”, volto a punire severamente chiunque promuove, organizza finanzia o effettua il trasporto di cittadini stranieri in Italia oppure compie altri atti diretti a promuove l’ingresso irregolare nel territorio italiano.

Riferimenti Normativi

Decreto-Legge 10 marzo 2023 n. 20

Fonte

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