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Direttiva 89/391/CEE: Salute e Sicurezza sul posto di lavoro

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La Direttiva 89/391/CEE costituisce il pilastro della legislazione europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro. All’interno della seguente guida analizzeremo le responsabilità ed obblighi derivanti dalla direttiva.

Oggetto e Applicabilità della Direttiva 89/391/CEE

All’interno del panorama della legislazione UE, la Direttiva 89/391/CEE ha l’obiettivo di fissare i principi per il miglioramento delle misure in favore di salute e sicurezza sul luogo di lavoro.

In particolare, la normativa si concentra su:

  • prevenzione dei rischi professionali;
  • protezione della salute e della sicurezza;
  • eliminazione dei fattori di rischio e di incidente;
  • informazione in merito alla salute e sicurezza sul posto di lavoro;
  • consultazione e partecipazione equilibrata;
  • formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

La Direttiva è applicabile a tutti i settori, sia pubblici che privati. Ad ogni modo, restano al di fuori alcuni settori che per natura dell’attività non sono compatibili con la normativa (es. polizia e forze armate).

Le misure indicate all’interno della direttiva devono comunque essere conformate alla legislazione in materia di salute e sicurezza dei singoli Stati Membri. Per questo motivo, nel caso di disposizioni più favorevoli nelle singole trasposizioni, lo Stato Membro potrà avvalersi della legislazione locale.

Questa specifica rimanda ad una condizione presenta anche all’interno della Direttiva 96/71/CE relativamente a condizioni più favorevoli per i lavoratori distaccati.

Responsabilità del datore di lavoro

Il datore di lavoro deve garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori all’interno dell’ambiente lavorativo. L’obbligo può essere preso in carico tramite una struttura interna o tramite competenze esterne all’azienda. L’affidamento a terzi non esonera il datore di lavoro dai suoi obblighi in materia.

Per adempiere ai propri obblighi, il datore di lavoro segue i seguenti principi di prevenzione:

  • evitare i rischi;
  • valutare rischi non evitabili;
  • combattere i rischi alla fonte;
  • adeguare la mansione al lavoratore per attenuare monotonia e ripetitività;
  • tener conto dell’evoluzione della tecnologia;
  • programmare la prevenzione;
  • dare priorità alla prevenzione collettiva;
  • impartire istruzioni adeguate ai lavoratori.

In aggiunta, il datore di lavoro deve attuare quanto segue in base all’attività aziendale:

  • valutare i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, anche nell’attrezzattura, sostanze utilizzate e luogo di lavoro;
  • valutare il livello individuale di conoscenza in materia di salute e sicurezza prima di affidare un compito;
  • programmare l’introduzione di nuove tecniche all’interno dell’ambiente lavorativo in consultazione con i lavoratori ed i propri rappresentanti;
  • attuare misure appropriate per evitare che lavoratori non autorizzati accedano ad aree ad alto rischio;
  • predisporre misure di pronto soccorso, antincendio
  • tenere un elenco degli infortuni che incapacitino i lavoratori per più di 3 giorni;
  • redigere delle relazioni sugli infortuni.

In caso di presenza di lavoratori di aziende terze presente nello stabilimento, i datori di lavoro devono confrontarsi e coordinarsi sulle misure in materia di salute e sicurezza attuate.

Protezione e prevenzione

Relativamente ai principi di protezione e prevenzione dei rischi professionali, il datore di lavoro deve nominare uno o più lavoratori e/o servizi esterni.

Le figure nominate devono possedere delle caratteristiche oggettive:

  • capacità e mezzi necessari per espletare il proprio ruolo;
  • un numero di persone nominato che sia proporzionato alla struttura aziendale.

Informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori

Il datore di lavoro deve mettere in atto tutte le misure necessarie per informare i lavoratori su ciò che riguarda i rischi professionali, protezione e prevenzione. Inoltre, i lavoratori devono essere aggiornati sulle relative misure implementate.

Allo stesso tempo, sia i lavoratori che i loro rappresentanti devono avere la possibilità di partecipare alle questioni relative a salute e sicurezza lavorativa.

Per questo motivo, è necessario:

  • consultare i lavoratori;
  • dare il diritto ai rappresentanti e/o lavori di fare proposte;
  • dare la possibilità di partecipare in maniera equilibrata (in conformità alla legislazione nazionale).

Formazione dei lavoratori

Il datore di lavoro deve assicurarsi di fornire un’adeguata formazione in materia di salute e sicurezza, specificatamente per la sua mansione. In particolare, deve essere attivata la formazione:

  • al momento dell’assunzione;
  • al momento di cambio e trasferimento della funzione;
  • al momento dell’introduzione o cambiamento dell’attrezzatura;
  • al momento dell’introduzione di nuove tecnologie.

La formazione dei lavoratori dev’essere continuamente adattata sulla base dell’evoluzione o dell’insorgenza di nuovi rischi. Inoltre, dev’essere ripetuta in caso di necessità.

In aggiunta, la formazione deve sempre avvenire in orario lavorativo.

Obblighi dei lavoratori

Sulla base della Direttiva 89/391/CEE, oltre alle responsabilità e obblighi in capo al datore di lavoro, anche i lavoratori stessi hanno degli obblighi relativamente a salute e sicurezza professionale.

Sulla base della propria formazione, i lavoratori devono infatti prestare attenzione sia alla propria salute che a quella delle persone che possano essere influenzate dal lavoro.

A tal proposito, è fondamentale per i lavoratori:

  • utilizzare in maniera corretta i macchinari e le attrezzature;
  • utilizzare in modo corretto i DPI (dispositivi di protezione individuale);
  • non alterare o spostare i dispositivi di sicurezza per i macchinari e le attrezzature;
  • segnalare al datore di lavoro o ai rappresentanti per la sicurezza eventuali situazioni che possano costituire un pericolo grave o immediato;
  • contribuire a rendere possibile lo svolgimento delle mansioni nel rispetto della normativa nazionale in materia di salute e sicurezza;
  • contribuire a rendere possibile lo svolgimento delle attività lavorative in un ambiente e condizioni prive di rischi per la salute e sicurezza.

Controllo sanitario

Parallelamente alle misure relative ai rischi sul luogo di lavoro, la Direttiva 89/391/CEE stabilisce che i singoli Stati devono introdurre una legislazione e/o prassi nazionale per assicurare un adeguato controllo sanitario ai lavoratori.

Tale controllo può essere integrato all’interno del sistema sanitario nazionale o erogato tramite strutture autorizzate. In aggiunta, il controllo può avvenire su base periodica sulla base della mansione specifica del lavoratore e ambiente lavorativo.

Distacco dei Lavoratori in UE

Studio A&P fornisce assistenza alle aziende che distaccano lavoratori all’estero, occupandosi di tutti gli adempimenti previsti dalla normativa comunitaria e nazionale, quali:

  • Dichiarazione di distacco
  • Certificato A1
  • Adeguamento ai salari minimi locali
  • Ulteriori adempimenti nazionali obbligatori (es. BTP Card, iscrizione REA, ID06 etc)

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