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Azienda responsabile per il reato del dipendente in distacco

In caso di distacco all’estero di personale l’impresa può essere comunque considerata responsabile per il reato del dipendente.

Indice dei Contenuti

Assonime, l’associazione per le società per azioni italiane, riconosce la responsabilità delle società italiane per i reati dei propri dipendenti all’estero.

Tuttavia, prima di decidere quale sia la disciplina applicabile, occorre operare una distinzione. Si deve infatti verificare se il reato sia stato compiuto integralmente all’estero o una parte di esso in Italia. 

Responsabilità per reato commesso interamente all’estero

Qualora si verifichi il primo scenario, ossia il reato sia stato commesso interamente all’estero, la società può essere ritenuta responsabile solo se si soddisfano determinate condizioni che coinvolgono la giurisprudenza italiana, secondo l’articolo 4 del decreto legislativo 231/01.

Ad esempio, si citano la possibilità di applicare la giurisdizione italiana alla persona fisica e il fatto che la sede principale della società sia in Italia (per sede principale si intende il centro direttivo e organizzativo degli affari dell’entità giuridica, non semplicemente la sede legale). Inoltre, deve esserci una richiesta da parte del Ministro della Giustizia, se necessario, e lo Stato Estero non deve aver già intrapreso azioni legali contro l’azienda. 

Responsabilità per reato commesso parzialmente in Italia

Se, invece, una parte del reato è stata commessa in Italia, l’intera condotta sarà soggetta alla legge e alla giurisdizione italiane, senza necessità di applicare i vincoli dell’articolo 4. La magistratura ha spesso esteso questo principio anche in casi dove il reato è stato ideato in Italia o sono state eseguite azioni ancillari nel Paese, sebbene la condotta principale si sia svolta all’estero. 

Conclusioni

Dunque, una società con sede in Italia può essere considerata responsabile per un reato commesso all’estero da un dipendente distaccato, se si verificano le condizioni dell’articolo 4 e se il reato ha apportato dei vantaggi all’Azienda.

Tuttavia, la giurisprudenza ha interpretato il decreto 231 in modo ampio, consentendo di ritenere che anche solo una minima parte del reato possa essere considerata commessa in Italia, permettendo così alla giurisdizione italiana di intervenire. 

Secondo Assonime, questo scenario descritto è più probabile quando i dipendenti distaccati all’estero hanno ruoli di vertice nell’azienda madre. In quanto, ciò potrebbe incrementare la possibilità che una parte del reato sia condotta in Italia.  

Per prevenire questi rischi, Assonime consiglia di adottare un codice etico applicabile globalmente, identificare i rischi specifici per ciascun processo a livello locale e integrare procedure specifiche per i lavoratori distaccati nel modello organizzativo, prestando particolare attenzione ai flussi informativi e alla formazione. 

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Riferimenti Normativi

Ius Letter - Decreto 231, la società può rispondere per i dipendenti distaccati all’estero

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