Approvata dal Parlamento Europeo la nuova Carta Blu

carta blu UE

Introdotti nuovi requisiti per facilitare l’arrivo di lavoratori altamente qualificati.

La riforma sulla Carta blu – il permesso che consente ai lavoratori extraeuropei altamente qualificati di lavorare all’interno dell’Unione Europea – è stata approvata dal Parlamento Europeo lo scorso 15 settembre.

 

La Carta Blu europea

La carta blu è entrata in vigore nel 2009 e stabilisce una serie di requisiti per l’ingresso di lavoratori altamente qualificati proveniente da paesi terzi. La normativa iniziale prevedeva l’obbligo di soddisfare alcuni requisiti, tra i quali ricevere un’offerta di lavoro di almeno 12 mesi e di avere un salario minimo in linea con gli standard dell’Unione.

Questi requisiti non hanno tuttavia incrementato abbastanza gli ingressi di personale extraeuropeo altamente qualificato. Di conseguenza, la nuova riforma mira ad attirare maggiore forza lavoro, promuovendo di fatto l’immigrazione legale.

I nuovi requisiti

La nuova riforma ha modificato i precedenti requisiti e introdotto nuovi benefici per i richiedenti. I lavoratori che intendono fare ingresso con un permesso carta blu possono ora presentare un contratto o un’offerta di lavoro di 6 mesi, e attestare una precedente esperienza lavorativa o competenza professionale. Anche i requisiti sul salario sono stati ridimensionati, e sono ora compresi tra il 100% e il 160% del salario medio del paese in cui si presenta domanda.

La nuova riforma ha anche l’obiettivo di favorire la mobilità all’interno dell’Unione Europea. I lavoratori potranno infatti decidere di stabilirsi in un altro stato membro dopo aver trascorso almeno 12 mesi nello stato in cui hanno richiesto il permesso, mentre i beneficiari di protezione internazionale potranno richiedere la Carta Blu in un paese diverso da quello in cui hanno ottenuto lo status di rifugiato. Infine, per i possessori di Carta Blu sono previsti percorsi facilitati di ricongiungimento familiare.

Approvazione finale

Dopo l’approvazione al Parlamento, il testo sarà varato dal Consiglio e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopodiché ogni stato membro avrà due anni di tempo per adeguare la propria legislazione nazionale.

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