Con il comunicato ufficiale n. 99, l’ufficio presidenziale argentino ha annunciato un nuovo decreto volto a rendere più severe le norme sull’immigrazione. Il nuovo decreto inasprisce i requisiti per la residenza permanente e la cittadinanza, nonché per la residenza temporanea degli stranieri.
Principali riforme
Il Decreto di Necessità e Urgenza (DNU) 366/2025 ha introdotto cambiamenti fondamentali nelle norme argentine sull’immigrazione.
In primo luogo, ha applicato nuove restrizioni per l’ingresso e un processo di espulsione accelerato. In particolare, nessun cittadino straniero con condanne penale sarà autorizzato a entrare nel Paese. Inoltre, qualsiasi straniero che commetta un reato in Argentina sarà automaticamente espulso, indipendentemente dalla gravità del reato.
In secondo luogo, ha implementato requisiti più severi per la residenza permanente e la cittadinanza. Infatti, i richiedenti devono ora dimostrare due anni di residenza continua in Argentina, senza interruzioni o assenze prolungate dal paese. Inoltre, le autorità rafforzeranno i controlli per garantire che i richiedenti la residenza permanente abbiano risieduto nel paese per il periodo richiesto.
Infine, il decreto incide sull’accesso ai servizi pubblici per i non residenti. I residenti temporanei non avranno più accesso gratuito al sistema sanitario pubblico. Inoltre, le università nazionali potranno aumentare le tasse di iscrizione per i residenti temporanei.
Conseguenze
Le nuove regole riflettono l’obiettivo di dare priorità ai servizi per i cittadini e i residenti legali.
Di conseguenza, i cittadini stranieri già presenti nel paese e interessati dal nuovo decreto potrebbero dover decidere se rimanere in Argentina.
Inoltre, le aziende che desiderano inviare dipendenti stranieri in trasferta devono prima valutare le implicazioni che il nuovo decreto avrà sui loro dipendenti. È quindi consigliabile pianificare di conseguenza le proprie strategie di mobilità.
In conclusione, da un lato diventa importante pianificare attentamente ogni trasferta in Argentina. Dall’altro lato, è utile ricordare che l’Argentina è uno dei paesi con i quali l’Italia ha firmato accordi di sicurezza sociale. Tale accordo è in vigore dal 1 gennaio 1984 e si applica a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità.